Il dato più significativo, presentazione dei candidati a parte, della mattinata a Palazzo Paolo V è stato la presenza di Lucio Lonardo “core a core” con Luigi Perifano. Non vi è ombra di dubbio ormai che dopo i tentativi estivi con Mastella, per altro neutralizzati dai cinici colonnelli che attorniano il sindaco, Lonardo abbia ripreso a dirigere le proprie attenzioni verso il leader di APB, sbocco quasi naturale per un ritorno sul grande palcoscenico della politica cittadina col suo carico di voti che in ogni tempo hanno fatto gola a chiunque. Ancne a Mastella e prima ancora ai forzitalioti che tentarono, invano, di imporlo al centrodestra provocando quell’inizio di movimenti tellurici che hanno poi portato alla scissione degli azzurri. Lonardo, Perifano e il sostegno dell’amico del cuore del primo, Quarantiello, un pezzo da novanta che mancherà in questa campagna elettorale ma solo nelle vesti ufficiali di candidato, ca va sans dire e su cui Mastella, nel profluvio di battute di cui è sagace distributore, non ha riservato passaggio alcuno, eppure era il capogruppo della sua lista più rappresentativa. Storia vecchia. Torniamo a Perifano. Nel “beautifull day”, come lo ha apostrofato il sempre ottimo Di Dio, l’Avvocato ha messo da parte il fioretto ed ha martellato il suo avversario. “Ho riscoperto in Mastella una personalità inconsistente, non riesce ad entrare nel vivo del dibattito, sfugge ai confronti e continua a dare numeri inconsistenti, abbassa il livello del dibattito quando c’è, una vera delusione che però renderà più semplice il compito che all’inizio mi sembrava molto più arduo”. Il dissesto e, in misura più incidente, i numeri che continuano ad essere ballerini. Mastella aveva parlato di 150 mln, il sindaco del decennato Pepe lo aveva sempre contestato, poi un periodo di silenzio sulle cifre del deficit. Ora la polemica torna a farsi acuta. Perifano cita fonti che si riferiscono a dati direttamente collegati all’OSL, l’organismo straordinario di liquidazione, dei cui rapporti col Comune è nota la farraginosità, e parla di 26 mln mentre il suo avversario, secondo Perifano, “da i numeri” ora di una entità, ora dell’altra. In soldoni, una mattina proficua per Perifano che se da un lato non avrà con se consistenti figure femminili, e ci passi il chiodo fisso per le donne, potrà contare su liste che faranno capo direttamente a lui e in caso di elezione su di una strategia che lo tutelerà dal rischio di diventare ostaggio di maggioranze assolutamente orientabili alla variabilità.