Elezioni beneventane, non c’è pace tra gli ulivi verrebbe da dire. La questione del ramoscello, se sia lecito che lo abbia anche Essere Democratici, ha infiammato il weekend col PD lancia in resta contro i “reprobi” della dissidenza che s’erano impadroniti del riferimento ed hanno dovuto fare marcia indietro per via del ricorso presentato da Corso Garibaldi e che è stato accolto dalla Commissione Elettorale. E’ la campagna elettorale che vive anche di queste piccole grandi disfide. Come quella riportata dal Sannio Quotidiano relativa alla signora Zollo Zagarese, candidata nelle liste del PD, per cui Meglio Noi aveva sollevato la questione della incandidabilità per via della sospensiva non presentata nei termini stabiliti, la Zollo Zagarese è dipendente del Comune. In questo caso la commissione presiedeuta da Antonio dei Santi si è detta incompetente sulla decisione e pare che della cosa se ne riparlerà ma dopo la consultazione elettorale. Non sarà dei 600 la romena Cornelia Kosa, che si era candidata con “Prima Benevento” a sostegno di Rosetta De Stasio. La motivazione è tecnica: non avrebbe prodotto documenti che attestino l’assenza di motivi ostativi alla candidatura dal suo Pese di provenienza, la Romania, nonostante la signora Kosa sia da anni in Italia e sia inserita nelle liste elettorali. Una decisione che ha irritato Luigi Bocchino, capolista di Prima Benevento, che ha già annunciato il ricorso d’urgenza al Tar. Intanto sorteggiato l’ordine di apparizione dei candidati a sindaco sulla scheda elettorale. Primo a figurare è Mastella, a ruota Moretti, De Stasio e Perifano.