Luigi Diego Perifano e il segnale di compostezza che lancia all’agone elettorale e si sa di quanta compostezza abbia bisogno il clima ancora caldo di questo settembre, che per molti aspetti si attende fragoroso ma anche entro i limiti di una lotta politica asperrima e tuttavia basata sui crismi del rispetto e della piena condanna dell’oltranzismo dei modi e dei costumi. Perifano non ha mai indulto alla bagarre, non l’ha mai buttata in caciara, e con questo tratto distintivo si è presentato alla città ed oggi alla stampa all’Una Hotel per confermare il suo programma di governo. Nulla di nuovo rispetto a quanto dichiarato, per sua stessa ammissione, nella conferenza stampa di abbrivio; ciononostante il leader del cartello del centrosinistra, quello più autentico, ha ribadito i punti cardine della sua “Benevento a colori” basati su 5 capisaldi: politiche sociali, trasformazione ecologica, transizione digitale, governo del territorio, cultura e turismo. Su tutto il buon governo e la corretta amministrazione, impermeabilizzata rispetto agli assalti più che prevedibili provenienti dall’esterno ma anche dall’interno nei confronti della messe di denaro che arriverà dal PNRR. Perifano e le liste i cui termini di presentazione sono scaduti a mezzogiorno di oggi. Il leader di APB non ha mai derogato dalla sua linea che possiamo definire profondamente opposta a quella del suo sfidante Mastella: cinque liste, lui ne avrebbe preferite anche una di meno, cosa che gli è costata qualche defezione importante, per mettere in campo le proposte del cambiamento ed evitare di trasformarle in pletora per la riconferma di qualche consigliere in cerca d’autore. Uscire dal cono d’ombra della passata consiliatura, tra le peggiori degli ultimi anni, una strategia legittima che Perifano ritiene indispensabile per assicurare la governabilità dell’assise che altrimenti verrebbe messa in seria difficoltà dalla nascita di lobby consiliari più interessate alle loro esigenze che a quelle di concorrere al buon governo della città.
