E pur si muove. Parafrasando probabilmente Galileo un segnale dalla galassia pentastellata si è udito. E’ quello di Anna Maria Mollica, che insieme a Marianna Farese è stata tra le più attive, non foss’altro per il fatto che hanno incarnato con assoluta diligenza e senza mai flettersi il ruolo di oppositrici al governo Mastella. La Mollica, nel comunicato che pubblichiamo in versione integrale, prende le distanze dalla decisione del nuovo vertice del partito di non presentarsi ai canapi per le Comunali del prossimo ottobre. Lo fa rompendo un assurdo silenzio che non fa onore a chi lo sta praticando perchè si sta dando prova di assoluta irrilevanza, politica e non solo, nei confronti della messe di elettori che soltanto tre anni fa , tra settimane bianche ed onda lunga del partito, ha garantito un fiume in piena di consensi letteralmente delusi da un appiattimento insipido a direttive che nulla hanno a che vedere con gli interessi del territorio. Non presentarsi alle Amministrative, per i motivi più disparati ma a questo punto è lecito dare credito a Casaleggio Jr di un avvenuto “pactum sceleris” tra Conte e Mastella, è un segnale di resa. Di seguito la lunga riflessione di Anna Maria che merita rispetto e attenta ponderazione.
“Questi sono per me i giorni di elaborazione del lutto per l’ingiustificabile ritiro di un simbolo che fa morire un’ importante voce nel nostro territorio. Si è deciso di abbandonare la partita prima ancora di giocarla, mettendo fuori gioco in un sol colpo giocatori e pubblico di sostenitori. In mancanza di interventi pubblici da parte dei Parlamentari del MoVimento 5 Stelle, che hanno lasciato cadere nel vuoto la mia proposta di organizzare una conferenza stampa in cui illustrare, nel rispetto delle diverse posizioni, le motivazioni della grave assenza del simbolo della nostra forza politica alle prossime amministrative di Benevento, ho maturato la convinzione che fosse doveroso nei confronti della cittadinanza, di coloro che hanno fiducia in noi e della stampa, fare finalmente chiarezza su quanto è realmente accaduto. A partire dal mese di gennaio, a Benevento prima che a Napoli, era nato, su impulso della consigliera Farese e mio, un laboratorio politico che univa il MoVimento 5 Stelle ed il PD in un percorso programmatico comune, teso a creare un’alternativa forte a Mastella, in vista delle prossime elezioni amministrative. Il PD, dichiaratosi dapprima disinteressato a proporre un proprio candidato sindaco, alla fine decideva, insieme alla coalizione denominata “Alternativa per Benevento”, di puntare su Luigi Diego Perifano, persona competente e preparata, di cui però Mastella sottolineava astutamente quell’appartenenza alla massoneria che non poteva per statuto essere accettata dal MoVimento 5 Stelle. Il caso rimbalzava all’attenzione di importanti organi di stampa nazionale ed il MoVimento 5 Stelle di Benevento si vedeva costretto a sospendere il proprio assenso su questo nominativo, in attesa di un nulla osta definitivo al proprio interno. Dopo continue sollecitazioni, i Parlamentari beneventani assicuravano lo scorso mese di luglio di avere ottenuto il beneplacito da parte dei vertici romani del M5S per il sostegno a Perifano, a cui veniva ufficializzato l’appoggio da parte di tutti noi portavoce il 17 luglio. Lo scorso 6 agosto tanti di noi hanno poi votato con entusiasmo sulla nuova piattaforma a favore dell’investitura ufficiale di Giuseppe Conte a Presidente di un MoVimento 5 Stelle rifondato. Si era creato un clima generale di ottimismo per le prospettive che si aprivano, anche a livello locale, grazie alla guida autorevole dell’ex Presidente del Consiglio. Ma ecco risollevarsi, proprio all’indomani dell’elezione di Giuseppe Conte, il problema dei trascorsi di Perifano nella massoneria. Si è acceso il dibattito in video call tra noi portavoce e la senatrice Taverna e, per ben due volte, con lo stesso Presidente Conte: ci siamo confrontati su una diversa decisione da adottare, in presenza di un niet al sostegno a quel candidato sindaco. Per i nostri Parlamentari non c’era alcuna soluzione alternativa al sostegno a Perifano e qualsiasi altra decisione avrebbe compromesso la credibilità del M5S. E’ stata avanzata a questo punto la mia proposta a Conte, in solitaria tra i portavoce ma condivisa dalla maggioranza degli attivisti, di continuare a difendere in extremis la presenza del simbolo del M5S in città, con la ufficializzazione di una nostra lista, guidata da me quale candidata sindaco, già disponibile con una quota minima di candidati prevista per legge, ulteriormente incrementabile con l’apporto dei Parlamentari. Personalmente, ho scongiurato in più di un’occasione con Conte l’assurda ipotesi di un’assenza del nostro simbolo dalla competizione elettorale, ritenendola un suicidio politico consumato dalla forza più rappresentata in assoluto nel Sannio, che vantava per giunta già al suo attivo la presenza di due consigliere comunali. Ho evidenziato inoltre il prevedibile rischio di lasciare maggiore campo libero a Mastella con un nostro incomprensibile ritiro. Il Presidente Conte, però, dopo aver mostrato dapprima la disponibilità a darci fiducia nel percorrere questa strada, in una seconda riunione, tenutasi alcuni giorni dopo, ha spento ogni nostro entusiasmo, decidendo di ritirare il simbolo dalla competizione elettorale per confidare in una futura riorganizzazione del MoVimento 5 Stelle sul territorio, scartando l’ipotesi di una nostra presenza considerata di mera testimonianza in questa competizione elettorale e temendo inspiegabilmente, in base a non si sa quali sondaggi, che una nostra corsa solitaria avrebbe riportato un significativo calo di consensi, quantificabile addirittura intorno al 3%!
Al termine dell’incontro, è stato sottoposto in anteprima a noi portavoce il documento già approntato prima della riunione dal Presidente Conte, con cui si annunciava il ritiro del simbolo del M5S dalle elezioni amministrative di Benevento per le motivazioni poi rese note alla stampa. Tale documento riceveva l’approvazione di tutti i portavoce, con l’unica eccezione della mia astensione, che un solerte parlamentare mi anticipava di dover comunicare agli organi nazionali!
Resto fermamente convinta della gravità della decisione di una nostra assenza dalla campagna elettorale a Benevento che, oltre a suonare come una ingiusta bocciatura del ruolo svolto in Consiglio comunale dal M5S, riconosciuto da più parti come un coerente ed attento esercizio di opposizione, pregiudica l’esistenza stessa di questa forza politica in città, facendo venir meno un punto di riferimento di tanti elettori, che si sentono ora traditi e disorientati per le scelte da effettuare alle imminenti elezioni. Con una rappresentanza così importante in Parlamento, non possiamo accontentarci di richiamare alla memoria i versi del poeta Montale: solo questo oggi possiamo dire “ciò che non siamo, ciò che non vogliamo”-
Da più parti ci viene ora chiesto di partecipare singolarmente alla competizione elettorale sotto sigle di partiti o di liste civiche. Personalmente, non giudico chi di noi dovesse decidere di farlo, ma per me e per tanti di noi sarebbe un tradimento ad un simbolo al quale crediamo, che, pur se negato a Benevento, è ancora vivo e ampiamente rappresentato nelle massime istituzioni nazionali. Alcuni mi chiedono di dimettermi. Confesso di averci pensato seriamente in questi giorni, ma poi ho riflettuto sul fatto che è il MoVimento ad uscirne perdente a Benevento, non la mia persona, e non sono disposta a fare il capro espiatorio quando sono stata l’unica a difenderlo a tutti i costi.
Nei confronti di quanti vogliono ancora darci fiducia, mi sento di assumere un impegno innanzitutto con me stessa: ci ritroveremo presto, con rinnovato entusiasmo, continuando ad impegnarci per il benessere della nostra comunità e per la cura del nostro territorio.