In attesa di conoscere le motivazioni reali che hanno indotto Antonio Del Mese a venir meno alla sua candidatura, resa pubblica lo scorso 26 luglio, l’interesse politico delle ultime ore è tutto incentrato sul nuovo capitolo della posizione del Movimento 5 Stelle in merito all’alleanza con Perifano. Conte sta analizzando città per città il da farsi. A Caserta non ci sarà egida di partito, a Benevento ancora non si conoscono le evoluzioni, benchè la deputazione parelamentare, Maglione in testa, abbia posto all’attenzione del leader la situazione locale che è imperniata sulla fedeltà a quel “patto di casa Farese” col quale PD e Movimento avevano sancito l’asse di un’alleanza elettorale di contrapposizione a Mastella. La sensazione è che a Benevento i pentastellati non abbiano alcuna voglia di contravvenire a quell’accordo e che saranno leali a prescindere dalle decisioni di Conte, anche se rappresentati da insegne non ufficiali. La quaestio massonica, tornata in auge e fortemente alimentata dalla propaganda mastelliana, costituisce materia di scontro politico ed elettorale non solo nei confronti di Mastella ma anche dell’ala più oltranzista del morettismo incarnata da Gabriele Corona, che pure dell’appartenenza di Perifano al Grande Oriente d’Italia e della continuità di quello nei meccanismi di loggia, nonostante lo status di “sonno” ha fatto motivo di scontro politico. Dal canto suo Perifano, intervenendo alla trasmissione Doppio Taglio, fa professione di attendismo ma senza segnare il passo e parla di telluricità del ceto politico.
Intanto dalla segreteria cittadina di Noi Campani un nuovo attacco al leader di APB. “Perifano deve chiedere scusa alla città per aver proposto ai beneventani un’alleanza impossibile e viziata dalle regole degli stessi partiti con cui si candida”. Poi, da tagliente, la nota di Noi Campani diventa sarcastica. “Appare impossibile che l’avvocato Perifano, padrone dei complicati regolamenti delle logge massoniche, non conoscesse nemmeno gli statuti dei partiti che lo appoggiano”.
