Come il Cirano di Rostand anche il centrodesdtra orfano, si fa per dire, di Forza Benevento, alla fine della licenza tocca e lo fa con Rosetta De Stasio che se fosse dipeso da lei se ne sarebbe guardata bene dal tornare sui suoi passi o per meglio dire sul “papiello” di quattro pagine nel quale elencava tutte le sue riserve e molte accuse nei confronti non solo di Forza Italia, passata armi e molti bagagli a Mastella, ma anche in direzione di Fratelli d’Italia. Alla Fiamma si ravvisava una condotta a tratti ambigua, ondivaga, ma poi definita dallo stesso Paolucci nella conferma di quel passo di lato tale da consentire a Rosetta di essere candidata. E dalle vacanze la De Stasio ha accettato l’appello pressante, diuturno di Lega e civiche ed ora ha il vanto d’essere la candidata di un centrodestra stressato da mesi di tensioni e prima donna ad aspirare al piano nobile di Palazzo Mosti.
Per il segretario regionale della Lega Grant la conferma di una scelta su cui non si è mai ceduto di un millimetro e una disamina sul contesto politico della destra che, dice, a Benevento per ora non c’è e che però va ricostruita il giorno dopo la chiusura delle urne.