Oggi mi è stato chiesto un contributo per immaginare il futuro di Benevento. La risposta è stata semplice. In passato la stessa richiesta mi era stata fatta dal compianto Enrico Castiello con l’aggiunta della considerazione: a Benevento sul verde ci si gioca tutto. – cosi in una nota Armando Mazzeo, educational manager e candidato per Europa Verde–Verdi alle amministrative di Benevento nella Coalizione ArCo a sostegno del candidato Sindaco Angelo Moretti – E tutto ci giocammo, anche se in condizioni molto difficili, visto che era il periodo della grande crisi dei rifiuti in Campania, e parlare di verde e decoro urbano era qualcosa quasi “fuori luogo” in quella costante emergenza. Eppure, a dicembre 2008, si riuscì ad impostare qualcosa d’importante: dare regole come l’approvazione del “Regolamento del verde pubblico”, che fino ad allora mancava e che dopo non sarà rispettato con qualche perdita per il verde pubblico, e l’avvio della campagna sul bollino arancione per il riscaldamento.
Si fece anche qualche scommessa per dare un altro volto alla città: l’apertura di uno spazio verde dedicato ai cani fu una di queste, oggi può sembrare scontata, ma quindici anni fa fu la prima città campana a dotarsene facendo da apripista. Così come l’affidare le aiuole a privati dando precise indicazioni e mantenendo un controllo da parte degli uffici comunali è stato un modello che ci è stato chiesto da molti altri comuni d’Italia. Purtroppo, nel corso degli anni è venuta meno la tensione che aveva caratterizzato l’avvio dell’iniziativa ed oggi quelle aree non si presentano più come al loro esordio. Il percorso di valorizzazione del verde pubblico della città iniziò con la ricognizione degli alberi monumentali – pubblici e privati – che fu fatta, con una motivazione simbolica ben chia, visto il rapporto antico tra Benevento, alberi e janare. Partire dalla naturale vocazione del territorio, da quello che ci ha lasciato la storia, valorizzare ciò che già è presente per rilanciare la città in un modo che sia armonico con l’ambiente nel quale si vive, è la chiave con la quale si deve riprendere a scommettere per una Benevento migliore.
L’ambiente urbano di Benevento – aggiunge Mazzeo – non può prescindere da un ripensamento del rapporto tra la città e i suoi fiumi. Purtroppo, durante il XX secolo su tutto il territorio nazionale i fiumi sono stati qualcosa da rimuovere e cancellare, nascondendoli alla vista o dietro enormi murate – vedi il Tevere a Roma – o proprio sotterrandoli facendo sparire tutte le fonti che facevano la fortuna di Napoli. Eppure, i fiumi ci sono ancora con tutta la loro forza, come ha dimostrato il Calore nel 2015 ma anche con tutta la loro ricchezza e bellezza.
Bisogna ritornare al rispetto della fonte della vita: l’acqua. La fortuna di Benevento è avere due fiumi con i quali è necessario stabilire una simbiotica convivenza. Piuttosto che vivere nel perenne rischio di isolamento per allagamenti, frane o voragini, la popolosa Contrada Pantano dovrebbe essere il punto di partenza per stabilire un “patto di pace” tra i fiumi e l’urbanizzazione.
Gli eventi atmosferici estremi stanno sempre più caratterizzando i nostri tempi e i cambiamenti climatici non aspetteranno una politica “ignorante” che fa finta di non vedere l’evento catastrofico fino a quando questo non si verifica irreparabilmente.
Europa Verde – Verdi propone una pianificazione della sicurezza che abbia come alleato il verde urbano. Le generazioni che ci hanno preceduto avevano individuato le zone a rischio segnalandole con toponimi inequivocabili. Da questi si possono gettare le basi della mappatura delle zone, delle strutture civili e delle attività economiche esposte al rischio sulle quali progettare interventi volti ad assicurare la specifica business continuity. Solo dopo aver pensato alla sicurezza, si potrà pensare ad uno sviluppo delle attività economiche legate ai corsi d’acqua. Non saranno come il Nilo, ma dobbiamo ricordarci che dall’equilibrio del fiume e dalla sua biodiversità viene assicurata la salubrità della città e la ricchezza dell’agricoltura circostante (incluse le contrade).
Possiamo immaginare – conclude Mazzeo – i fiumi come produttori di sviluppo sostenibile e attrattori, dai quali far partire occasioni di economia, al momento mancanti, con una razionale gestione della risorsa acqua? Possiamo pretendere un’organizzazione del verde urbano che assicuri un ambiente sano alla città di Benevento e ai suoi cittadini?”.