Cosa accade nel centrodestra o in quella galassia che si può ancora definire tale? Accade che il fronte dell’unità è rotto in modo pressocchè definitivo dalla virata pro-Mastella di Forza Italia che nella nota diramata ieri aveva indicato nella inamovibilità sulla candidatura di Rosetta De Stasio la pregiudiziale maggiore per la loro decisione di cercare alternative altrove. Perifano e poi Mastella che pare avere operato con maggiore determinazione su quelle anime lese. E allora ecco che nella compagine conservatrice potrebbe calare il 31 libera tutti. Mastella, re incontrastato del “divide et impera”, fa suoi anche gli ex leghisti Fiore e Tranfa, ha urgenza di creare il caos; solo il clima di tensione instillato negli altri schieramenti può autorizzarlo a credere in una vittoria al primo turno, il ballottaggio potrebbe essergli fatale. Ma a destra Fratelli d’Italia lancia Benevento Capitale, quasi un think thank, che però ha velleità di smarcamento, cosa non nuova tra le fiamme. Paolucci candidato è un ritorno al passato. L’unità è bella che andata, rebus sic stantibus, ma dalle parti di Grant, dopo avere ribadito che Rosetta è la candidata senza se e senza ma paventano un pur sempre possibile passo indietro della De Stasio, per altro più volte avanzato dalla diretta interessata, che servirebbe a far uscire allo scoperto e a stanare le vere ragioni di Forza Italia, che potrebbero essere assommate nella quantità di “cadreghe” che potrebbero raccogliere nell’accostamento a Mastella, sia al Comune che alla Provincia. Il dado sembrerebbe tratto ma questo passaggio è denso di punti oscuri che poco hanno a che vedere con idealità di sorta.