Alberto Mignone, fresco di nomina a segretario cittadino della Lega a Benevento, non perde temppo ed entra subito nel vivo della polemica politica.
“Alla fine cala il sipario su una delle peggiori stagioni amministrative beneventane con il classico botto: a sostegno del Sindaco Mastella votano il suo già antagonista candidato Sindaco Del Vecchio ed i sostenitori di quest’ultimo dell’epoca, De Pierro e Lepore, tutti esponenti di primo piano del PD, partito che pure ha ufficializzato il sostegno ad uno dei candidati di sinistra che si contrapporrà al Sindaco uscente. Raffaele Del Vecchio senza alcun pudore politico, confezionando una giustificazione banale, dopo essere stato protagonista insieme a Fausto Pepe di un decennio di amministrazione del centro-sinistra impugna la spada per sostenere colui che lo contrastava nella precedente contesa elettorale, o almeno così allora appariva. E Mastella, viceversa, attacca l’ex Sindaco Pepe, da lui allora sponsorizzato con una campagna elettorale ministeriale, ma salva il suo Vice-Sindaco Del Vecchio. Un’altra pagina indecorosa della classe politica che imperversa in Città dal 2006, perché i suoi rappresentati con estrema disinvoltura e naturalezza, quasi che fosse la regola, cambiano sigle, partiti di appartenenza e anche schieramenti consiliari, pure più volte nel quinquennio, nella spasmodica ricerca della gestione del potere e di un posto al sole. Un triste esempio di perdurante transumanza che purtroppo allontana anche le nuove generazioni da una partecipazione attiva. Alla compagnia si aggiunge il disimpegno incomprensibile della rappresentante di Forza Italia Russo, che incassa anche il grazie del diretto interessato, nonostante alle riunioni del centrodestra cui ha partecipato sbandierasse sempre distanza dalla maggioranza consiliare ed impegno per mandarla a casa, unitamente all’altro consigliere soccorritore Feleppa, una classica condotta da doppia morale, perché lavorare per costruire una credibile alternanza non è mai stato il vero obiettivo di questi soggetti, annebbiati unicamente dalla ricerca di uno strapuntino di governo. Con costoro non è possibile il dialogo perché le distanze sono siderali ed i rispettivi valori inconciliabili. Resta una sola certezza, la Lega è alternativa a questo modo di fare politica di Mastella e dei suoi nuovi e vecchi o ritrovati adepti, esperienza che ha fatto di Benevento una succursale del “salernocentrismo deluchiano”, dopo essere stata succube per tanti anni degli scaltri politici irpini, agevolati in questo dalla mancanza di lungimiranza dei rappresentati sanniti. Benevento deve recuperare la dignità perduta da questo malgoverno: una sana ed oculata amministrazione, che valorizzi appieno il patrimonio ambientale, storico, archeologico, culturale della Città senza protagonismi da prima donna, perché protagonisti tornino ad essere Benevento ed i suoi cittadini, non più sudditi ma finalmente artefici. La vittoria, nel silenzio assordante di cui pure era chiamato a contrastare scelte scellerate nelle sedi opportune, dei movimenti ambientalisti spontanei che ha evitato una mattanza “verde” con il preventivato abbattimento dei pini frutto dell’approssimazione e superficialità amministrativa con cui anche in questo campo si è mosso Mastella deve essere di monito. A Benevento non possono esistere solo viandanti, lillipuzziani e valvassini genuflessi al potere dominante: va valorizzato l’orgoglio di tantissimi cittadini che fanno della passione e della difesa della nostra memoria, come nel caso degli alberi secolari, un valore irrinunciabile e non negoziabile. La Lega è al fianco del popolo, difende l’autonomia del Sannio, non intende fare sconti ai politici politicanti che, tranne rare eccezioni, oltretutto smentite da incomprensibili recenti atteggiamenti, innumerevoli danni hanno già prodotto almeno da un cinquantennio: il nostro impegno sarà rivolto ad impedire che i prossimi cinque anni siano la continuazione di questo indecoroso spettacolo politico”.