E la lista unica va. A Palazzo Santa Lucia, dinanzi al potente plenipotenziario Mastursi, deluchiani vecchi e nuovi hanno sistanzioalmente ribadito ciò che si erano affrettati a definire lunedi scorso all’Asi e cioè che non esiste nulla al di fuori del metodo deluchiano e che, sostanmzialmente, il centrosinistra resta unico, nel senso che a Benevento è ribadita la anomalia di un PD che di fatto non appoggia un candidato, quello sponsorizzato dal Governmatore, alle prossime amministrative. C’erano i “rebeldes” antidecariani, De Pierro, Del Vecchio, Lepore, gli aggregati dell’ultim’ora come Scarinzi, Fernando Errico, e i “sansepolcristi” del deluchianesimo comne Simone Razzano e Francesco Nardone che non nascondono le loro difficoltà ma sono dell’avviso che non si può disattendere la versione ufficiale. Ognuno persegue ambizioni diverse. C’è chi attende da De Luca la spallata per scalare il PD e per fare questo non esita a prendersi anche l’altra faccia della medaglia che è l’appoggio a Mastella e una possibile eredità politica, c’è che provierne dal mastellismo e li fa ritorno, vedi Scarinzi, c’è chi ne fa una questione di coerenza e di visione politica come Nardone. Che fa il quadro della situazione
Ognuno nel suo viaggio, ognuno diverso, diceva Vasco Rossi ma tutti in una lista unica che sembra la soluzione più plausibile nella lunga corsa alle urne che ieri è cominciata
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