Gradimento e amministratori: un binomio non sempre collegato, anzi… anche se per i sindaci il consenso è una fonte politica vitale da alimentare quotidianamente, attraverso le loro azioni e l’impatto che l’attività amministrativa svolta a livello comunale ha sulla comunità. Del resto, è rispetto a questo feeling con i cittadini, che essi misurano le proprie possibilità di essere rieletti o di fare carriera con ruoli anche più importanti. Il Sole 24Ore pubblica una classifica di questo ritorno di immagine e concretezza, il gradimento espresso, in pratica, in base a quelli che erano i dati dei primi cittadini alla loro elezione e il sentimento popolare nei loro confronti in questa fase.
Un lavoro accurato dal quale emerge, ancora una volta, il feedback instaurato dalla fascia tricolore di Bari Antonio De Caro, al primo posto di questa speciale lista, nella quale, è seguito dai colleghi di Venezia e Bergamo. Maluccio, per la verità, si posizionano i primi cittadini dei capoluoghi di provincia campani, ad eccezione di Clemente Mastella, sesto con un calo del consenso di soli 3,4 punti percentuali, passando dal 62,9% del 2016 al 59,5% attuale. Insomma, una sostanziale tenuta, considerando le difficoltà in cui si è mosso con la sua amministrazione in un Comune, quello di Benevento, in dissesto finanziario. Molto negativo, invece, è il dato per il sindaco di Avellino, Gianluca Festa, che perde 10 punti e mezzo e si posiziona, con il 41%, al 101esimo gradino della classifica, a dimostrazione che in questi primi due anni di mandato non ha di certo rispettato quelle che erano state le premesse e le promesse della campagna elettorale.
In classifica, poi, troviamo Vincenzo Napoli, fascia tricolore di Salerno, al 19esimo posto, Carlo Marino di Caserta al 78esimo e Luigi De Magistris di Napoli addirittura penultimo al 104esimo posto, avendo perso quasi il 32% rispetto al successo elettorale di 5 anni fa. In ottobre si vota in tutti i capoluoghi campani tranne Avellino. Per Mastella, già candidato a succedere a se stesso, la base attuale gli dà ottime chance di riconferma. Festa, invece, ha tre anni per recuperare il gap. Vedremo cosa succederà e se i numeri de “Il Sole 24Ore” avranno svegliato sindaci e amministrazioni latitanti.