Giovedi arriva Tajani a Napoli per suggellare quello che sembra, in questa interminabile partita a scacchi che sono le candidature del centrodestra in Campania, essere il punto finale alla lunga incertezza che regna sovrana. Maresca, che sembrava lasciato al suo destino dopo le parole sui partiti che lo sostengono, ora incasserebbe e il condizionale è obbligatorio, l’appoggio di Forza Italia e Fratelli d’Italia per proseguire la sua corsa a sindaco. C’è in piedi anche una convergenza su Rastrelli ma invertendo l’ordine dei candidati il prodotto non cambia perchè le strade sembrerebbero dividersi tra azzurri e Fiamma da un lato e Carroccio dall’altro. Appare evidente che la definizione degli accordi non si farà giovedi ma, con molta presumibilità, prima di quella data. A Benevento sembra perdere di intensità la proposta De Stasio, che era stata favorita dalla parte civica dello schieramento di centrodestra, dalla Lega e da Fratelli d’Italia e ratificata da un documento firmato nello studio dell’architetto Lombardi. C’è il sospetto che l’accordo napoletano però, se verrà confermato, contribuisca a tagliare fuori quella opzione e a creare un nuovo fronte Fiamma-Forza Italia che ora pare costituire il motore di un centrodestra a due velocità. E visto che a Benevento Forza Italia non ha candidati credibili da esprimere, posto che Lonardo non sia l’uomo per tutte le stagioni e posto che la sua intenzione è quella di andare a dare manforte a Perifano, ecco che troverebbe ulteriore conferma una eventuale convergenza sul nome di Federico Paolucci, il cui attendismo si sta rivelando la strada più indicata per arrivare a cingere quella candidatura che insegue da mesi. Da Forza Italia si continua ad esprimere netta contrarietà sul nome della De Stasio ma nelle ultime ore si è fatta strada un’idea possibilista proprio sul “pontiere” e lo stesso segretario azzurro Iannace non esclude che si possa ragionare nella direzione di una apertura verso il collese. La Lega, a Napoli come a Benevento, pagherebbe una certa qual debolezza contingente. L’appello di Salvini a tenere in considerazione le fughe in avanti di Maresca viene letto a destra e in particolare dalla Fiamma proprio come un segnale di forte difficoltà del partito che non ha trovato radicamento nei suoi gangli territoriali e perde appeal. La stessa ascesa di Grant, uomo di banca e con un pedigree politico di fresco conio, sebbene prestigioso, non ha fino ad ora modificato gli assetti deficitari di un partito leader sul piano nazionale ma assolutamente assente su base territoriale, tanto è vero che Grant stesso è alla ricerca di classe dirigente per costruire una Lega capace di avere una struttura rintracciabile e politicamente apprezzabile. Dopo avere liquidato Ricciardi, ma c’è chi sostiene che sia stato Ricciardi a salutare la compagnia, fa che non sia proprio quel Luigi Bocchino ad essere deputato a caricarsi sulle spalle il fardello della costruzione del partito dopo avere fortemente sponsorizzato Rosetta De Stasio? Nel bailamme vorticoso in cui gira il centrodestra non sarebbe peregrino pensarlo. E tuttavia stiamo ad attendere gli eventi ma con molta probabilità sarà la settimana decisiva per sciogliere i nodi gordiani di questa vicenda. Finalino su Perifano. Luigi Diego esulta per la qualificazione della Nazionale ai quarti dell’Europeo e fa bene ma deve fare i conti con la grana Amina che non è un tipetto facile e ne la si può ammansire con parole di circostanza.
Oggi però ha incontrato Mirko Francesca, ex ras della buonanima dell’Amts ai tempi di Pepe. Francesca non ha escluso una sua candidatura, si presume nella lista che fa capo al candidato sindaco. Anche qui staremo a vedere che cosa accadrà.