La questione Lumode come quella dell’acqua. Sono temi particolarmente sensibili nella città del “tuttappost”, come dice sarcastico Gabriele Corona. Ieri la Gesesa ha ufficializzato la erogaziome idrica del Biferno ma siamo solo agli inizi ed anche i lavori a via Mura della Caccia non sono quelli che si erano ipotizzati e cioè dalla condotta in emersione fino ai pozzi di Pezzapiana, ma riguardano un ambito ristretto e in un’altra zona della strada che dovrebbero servire la zona industriale di Pezzapiana e una erogazione non superiore a 7 /8 litri al secondo. Il processo è lungo ma senza dubbio è iniziato e sarà una delle linee guida della campagna elettorale. Così come Lumode e il Bando Periferie. Il progetto ideato dall’arechitetto Iadicicco, dirigente comunale, quando ha lavorato per l’azienda casertana è fermo e rappresenta il core business della parabola mastelliana 2016-2021. L’ANAC ha chiesto un nuovo project financing che Lumode tarda a consegnare, riveduto e corretto nei parametri di spesa rispondenti ai crismi del codice degli appalti. Mastella, reticente a parlare direttamente, oggi lo ha fatto e sappur telegrafico ha espresso serenità sul buon esito dell’operazione
Gli fa eco Luigi Perifano che sottolinea come il Bando Periferie sia una costruzione che poggia su basi di argilla