L’Agenzia Europea dell’Ambiente (AEA) è il centro dell’Unione Europea per i dati sull’inquinamento atmosferico che prepara relazioni annuali, in base alle informazioni trasmesse dagli Stati membri dell’UE sui limiti nazionali di emissioni, per le elaborazioni di strategie a lungo termine. Lo scorso 17 giugno, l’AEA ha pubblicato la mappa visuale della qualità dell’aria di 323 città, abitate da oltre cinquantamila abitanti e fornite di stazioni di monitoraggio. Essa permette di verificare quale sia la qualità dell’aria negli ultimi due anni nella propria città e di confrontarla con quella di altre città europee.
L’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) ha definito orientamenti sanitari per l’esposizione a lungo termine al particolato fine pari a 10 microgrammi per metro cubo d’aria (10 µg/m3).
L’Unione europea ha fissato un valore limite annuale per il particolato fine pari a 25 µg/m3, in conformità delle politiche volte a promuovere l’aria pulita in Europa. Nella predetta mappa le città sono classificate dalla più pulita alla più inquinata, sulla base dei livelli medi di particolato fine (PM 2,5) responsabile di malattie cardiovascolari e respiratorie, che solo nel 2018 ha provocato 417.000 morti premature in 41 paesi europei.
L’Italia si colloca in classifica con sole 6 città nella “zona verde”, che raggruppa quelle con l’aria più pulita: Sassari, Genova, Livorno, Salerno, Savona, e Catanzaro.
Deve, al contrario, contare ben 22 sue città (su 323 posizioni) nella “zona rossa” della classifica, dove si raccolgono le città monitorate con l’aria peggiore: tra esse, Benevento al 282° posto.
Questa sconfortante notizia boccia senza appello l’Amministrazione Mastella, che si accanisce contro pini e tigli secolari, invece di impegnarsi a incrementare il verde urbano e a mettere in atto urgenti misure di contrasto alle polveri sottili: controllo delle caldaie, lavaggio delle strade, mitigazione dell’uso e della velocità delle auto, mobilità dolce, piano regolatore degli orari della città. La prossima Amministrazione, che si spera vivamente alternativa a quella attuale, dovrà porre l’Ambiente al primo posto della sua agenda. È necessario cambiare anche l’avvelenata aria politica, che ha duramente penalizzato i cittadini.