Si era più volte accennato al fatto che la candidatura di Luigi Perifano potesse avere l’effetto di portarsi appresso qualche pezzo di mastellismo di non poca entità. L’adesione di Amina Ingaldi, per esempio, ne è una dimostrazione concreta. Amina però, sin da subito, ha mostrato forti perplessità. L’idea, per esempio, di restringere il lotto delle liste che Perifano caldeggerebbe per meglio calibrare lo sforzo delle sue falangi ed anche per controllarne direttamente la composizione e la linea politica, produce mugugno nella Ingaldi che potrebbe anche optare per un “aventino” di riflessione dall’agone elettorale e non sarebbe un buon segnale per APB visto che Amina dispone, probabilmente, di un succoso pacchetto di voti, c’è chi sussurra almeno 500, che equivale da sola al consenso di una lista di medie dimensioni.
Per Luigi Perifano ci sarà da lavorare ed ecco perchè lancia segnali di distensione all’indirizzo della Ingaldi, ” donna splendida e fortemente impegnata nel sociale, cui pure va il mio ringraziamento per la decisione di sostenermi”. Parole al miele e doverose perchè sarà anche prosaico ricordarlo ma i voti servono a vincere e qui si combatte per vincere. Come anche l’annuncio della adesione di Gino De Nigris alla causa perifanea. De Nigris si aggrega per aiutare Perifano alla stesura del programma di governo della città. E lo diciamo senza reticenze, la presenza di Gino è segnale di garanzia e assoluta capacità oltre che di serietà. D’altra parte la promozione ad assessore che Mastella pensò per lui altro non fu che una maniera sottile per toglierselo dalle scatole proprio per le sue acclarate capacità di lettura dei noiosi documenti che è in grado di analizzare. In sostanza uno che pensa e chi pensa, come diceva Dalla, è uno difficile da controllare. Ergo, il “promoveatur ut amoveatur” che inaridì il Ginettaccio e i suoi copiosi faldoni con i quali si presentava in aula facendo balenare negli occhi del Ceppalonico il terrore del protrarsi “a divinis” dei tempi del Consiglio comunale, col rischio che l’occhiuto e fiero oppositore di Pepe potesse andare in profondità su temi per i quali era meglio fermarsi all’enunciato e votarli senza troppi sofismi. “Continuerò a lavorare in direzione moderata, ma il tempo delle scelte è ora”, dice Perifano, secondo cui “la scelta di Luigi De Nigris dimostra che il nostro progetto è in grado di coinvolgere importanti e qualificate energie, espressione di quei settori moderati della nostra Città che ambiscono a rimanere dentro un processo di rilancio dell’amministrazione civica”. La sensazione è che Perifano stia lavorando a qualche altro “colpo” di qualche altro scontento della sponda opposta e ce ne sono in parecchi che non aspettano altro che una chiamata per varcare il Rubicone, in armi e bagagli.