Nel labirinto di questa protocampagna elettorale torna in auge, con una certa sorpresa dei commentatori, il nome di Nazzareno Orlando. L’eterno e trombato delfino di Viespoli, assessore alla Cultura con apprezzamento unanime per più di dieci anni a Palazzo Mosti in due giunte e mezzo, uomo assai ironico e capace di autosfottersi come pochi ed ora di nuova e apprezzata vita televisiva, si ritrova corteggiato a destra, molto meno, a centromanca, molto di più, per una candidatura a sindaco che sa dell’incredibile. Pare la “Sora Camilla”, della quale in parecchi ne ricercano i servigi, ma lui, l’Orlando Curioso, non ne vuole sapere e a quasi tutti declina l’invito anche perchè lo ritiene un’autentica mossa da disperati. Con sottile sarcasmo riceve le proposte pervenute da versanti diversi “tranne dalla parte cui sarebbe dovuto venire in mente spontaneamente” ci dice a mezza bocca tra il sornione e l’amareggiato. Chiaro che si riferisca agli ambienti a lui più congeniali, quelli che ne tradirono le ambizioni nel 2011 quando la sua candidatura a sfidante di Pepe sembrava a tutti la più naturale. Non a Viespoli che preferì alchimie astruse e che lui stesso ha definito col tempo un errore macroscopico di cui ancora oggi si ammanta il capo di cenere. Ecco, in quella occasione a Nazzareno fu inferto un colpo basso, difficilmente comprensibile, e là si aprì una ferita, personale e politica, insuperata che lo induce ancora oggi a considerare la sua parte “ancorata alla autoreferenzialita’ “. Va da se che a fare il nome di Orlando è stata Forza Italia che spera, come altri che hanno avvicinato l’aretuseo-beneventano, in un assai improbabile supporto dello stesso Viespoli e la Lega, a rimorchio, ma non da Fratelli d’Italia che indica invece Federico Paolucci. Orlando ma non solo lui. I Forzaleghisti puntano anche su Rosetta De Stasio, nome che avanzammo in tempi non sospetti, il che conferma la disparità di vedute con la Fiamma e che rende complicato se non arduo il cammino verso la chimerica unità del centrodestra: che resta, ad oggi, pura astrazione teorica. Va da se che i protagonisti guardino a 360 gradi il confuso scenario nel quale si trovano a dibattersi. Luigi Perifano. Al di la della conferenza stampa di presentazione, su cui domani si deciderà giorno e luogo visto che forse non sarà più all’Hotel Traiano dell’azzurro Ciccopiedi, è a lavoro per recuperare voti civici e come trapelato prima della sua accettazione, pensa a due liste in più rispetto al lotto di partenza e di sua stretta osservanza. Civico22. Ad ore Moretti ufficializzerà la sua candidatura a sindaco. L’associazione, dopo la fuoriuscita dei “basilianskij”, assume una connotazione più marcatamente centrista e conta sulla presenza di stimati professionisti, il che rende la proposta più robusta, e in più c’è anche la mezza porta aperta a Pasquale Viespoli che con Civico e con Moretti ha già intrattenuto rapporti e non sembra interessato alle metamorfosi del centrodestra. Una operazione che potrebbe davvero avere margini di riuscita specie dopo l’addio a Civico della parte più marcatamente di sinistra. Mastella. Il sindaco ha affermato che di confronti non ne farà. Nel frattempo dialoga al centro e, come riportato dal Sannio Quotidiano, con la cocoordinatrice di Italia Viva Mastantuono. Punta a spaccare i fronti il Ceppalonico, arte in cui è “maestro e donno”, ma va da se che l’altro cocoordinatore, il baffuto Orlando, parla con Perifano, al quale ha espresso la sua adesione attraverso Benevento Futuro. Intanto il sindaco potrebbe intestarsi anche una probabile lista green e autonoma a Benevento, ma prima deve aspettare il via libera di De Luca, e questo potrebbe alienargli qualche simpatia; potrebbe, per esempio, raffreddare Del Vecchio e di conseguenza anche De Pierro, le cui certezze non sono più così granitiche come ai tempi delle Regionali. Da registrare anche i passi effettuati con i Democratici Cristiani – UDC per il ritorno di questi nella coalizione mastelliana. C’è stato un primo incontro giudicato “molto soddisfacente”. Per il segretario dello scudocrociato sannita Giseldo Rossi l’obiettivo deve essere quello di archiviare il dissesto, rilanciare il commercio, incentivare le azioni a sostegno del mondo agricolo ed industriale, in una parola rilanciare la città. Na cosa da poco…