“Attendo l’esito di questo pomeriggio per una valutazione conclusiva”. Lo dice Luigi Perifano in riferimento al tavolo di Alternativa per Benevento”, absit iniuria verbis, che torna a riunirsi stasera all’Hotel Italiano. Perifano è già il candidato sindaco del fronte progressista e sarà ufficializzato stasera salvo clamorose sorprese. I termini sono stati rispettati, per cui nulla osta al suo ritorno in veste candida a distanza di 26 anni dalla precedente performance elettorale. Con Perifano si parte alla volta della roccaforte mastelliana. I Cinque Stelle, assillati dalle pastoie del regolamento interno, potranno aggregarsi strada facendo. Non è in discussione, almeno per ora, il “patto di casa Farese”, per altro concordato coi vertici nazionali; c’è per lo mezzo, invece, la questione massonica che per i vertici del PD è una fissa mastelliana ma che rappresenta, purtuttavia, il punto dolente del passaggio politico attuale. Farese e Mollica saranno del lotto stasera, il che è un segnale forte che quel patto regge ancora, non foss’altro che nei suoi caratteri generali, ma resta di fondo la fase di stallo che condiziona le scelte locali dei 5 Stelle. Che, però, esprimono qualche perplessità in merito alla forte accelerazione impressa dalla coalizione e dal PD in particolare sul nome di Perifano, che resta gradito al Movimento. In sostanza, parrebbe di capire che l’esigenza di assicurarsi la candidatura di Perifano sia, in questo momento, più importante che attendere i 5Stelle con i quali il dialogo e l’accordo resta intonso. Mastella, dal canto suo, fa professione di seraficità. In apparenza è tranquillo e sgombra il campo da equivoci quando sussurra che non teme Perifano e che anzi sia quello proprio il migliore candidato per lui per rivincere e pure al primo turno. Nel frattempo attacca Vizzi Sguera, che aveva accusato Noi Campani di avere l’ossessione per le alleanze che stringerà il M5S in vista delle prossime amministrative. “Farebbero meglio a concentrarsi sulle molteplici questioni amministrative poste nel dimenticatoio nell’arco di cinque anni”, dice sarcastico Sguera che, tuttavia, va ricordato, di quelle scelte è stato a fasi alterne uno dei sostenitori. “Ai grillini locali abbiamo chiesto solo chiarezza, fanno eco i noicampanisti, e coerenza rispetto ai valori che sostengono il loro movimento e che gli impediscono di sostenere candidati appartenenti alla massoneria”.
