Clemente Mastella proprio non si da pace. Massoneria e modello deluchiano rappresentano una costante della strategia politica di approccio alla campagna elettorale vera e propria. “Il matrimonio, dice, tra Pd e Cinquestelle si realizza stranamente soltanto a Benevento, superando anche le barriere statutarie del Movimento laddove si afferma la preclusione al sostegno ad un candidato massone”. Il sindaco torna sul “connubio” in salsa beneventana tra dem e 5 Stelle, che reputa assai curioso visto che “allo stato, non c’è un comune capoluogo dove l’alleanza tra i Pd e grillini regga ad onta delle sostanziali divergenze tra le due realtà politiche”. Poi, però, calibra il tiro. “Noi non abbiamo alcuna preclusione rispetto a chicchessia, ma non abbiamo alcuna smania di essere alleati a tutti i costi con i Cinquestelle della città di Benevento. Vogliamo mettere in evidenzia, però, la doppiezza dei pentastellati beneventani che, in odio al sindaco Mastella, frantumano, senza alcun ritegno morale, elementi sostanziali del loro statuto, che li ha portati finanche ad espellere un parlamentare appena eletto perché massone”. Aridaje cor massone. Mastella o chi per lui, proprio non ci può passare. Ma la insofferenza del sindaco finisce per toccare il vero nervo scoperto e diventa un messaggio chiaro nei confronti di chi non è riuscito a garantirgli nella sua città il famoso modello deluchiano. “Non siamo alleati a Benevento e questo elemento per noi diventa sostanziale anche per gli altri Comuni campani al voto. Poi di nuovo la massoneria e la nota mastelliana chiama in causa direttamente il ministro degli Esteri Di Maio. “Vorremmo conoscere dalla dirigenza pentastellata campana, a partire dal ministro Di Maio, se la propria posizione sulla massoneria fosse cambiata, ovvero da negativa a positiva, visto che finora hanno sempre espresso parole di fuoco contro le logge massoniche. E nemmeno ci si venga a dire che un conto è avere tra le proprie fila un candidato massone e cosa diversa è sostenere un candidato sindaco massone. Questa indifferenza è frutto di una ipocrisia morale per noi inaccettabile”. La preclusione nei confronti dei massoni è dei Cinquestelle, sono loro a dover dimostrare correttezza e linearità. Se hanno cambiato idea anche su questo argomento, così come hanno fatto in questi anni facendo alleanza a destra e sinistra, lo dicano apertamente”.