“Nella stessa settimana in cui ci siamo sconvolti per le oltre 10.000 persone che hanno lasciato la residenza in Irpinia apprendiamo da una denuncia della FILCTEM CGIL di un nuovo utilizzo da parte di Alto Calore SPA dell’utilizzo di contratti di tirocinio in azienda”. Inizia così la nota del capogruppo consiliare di “Avellino prende parte”, Francesco Iandolo, in merito alla vicenda tirocini alla partecipata dell’acqua di corso Europa.
“Ci chiediamo – continua – come possa ripartire il mercato del lavoro nel nostro territorio, come si possa misurarsi con il lavoro nero ed il lavoro grigio, con le mille forme di precarietà che attanagliano le generazioni più giovani (ma non solo) della città, se anche le società a completo capitale pubblico fanno utilizzo di questi strumenti capestro? Se si vuole inserire dei giovani in una società formandoli e preparandoli al lavoro c’è uno strumento specifico e si chiama “contratto di apprendistato” ci sembra strano che l’amministrazione di Alto Calore non lo conosca. Riteniamo che l’esodo si fermi dal lato dei diritti con una lotta senza quartiere – a partire dai luoghi in cui le istituzioni possono dire la loro – agli strumenti più precarizzanti e dal lato della qualità del lavoro con un maggiore investimento nella capacità di progettare, vincere ed utilizzare fondi nuovi in grado di ammodernare infrastrutture e processi di lavoro. L’Alto Calore non si risana con qualche tirocinio, si risana con la qualità dell’intervento amministrativo, la capacità di riammodernare le reti idriche attraverso l’uso dei fondi a disposizione (su cui non eccelliamo affatto) e l’immissione di una forza lavoro qualificata e libera da vincoli di sudditanza”.
