C’è chi vuole le primarie per scegliere democraticamente il nome del candidato sindaco e c’è chi invece vuole arrivare per via politica alla designazione del nome che sfiderà Mastella ad ottobre. Due posizioni entrambe più che legittime ma che rischiano seriamente di spaccare il fronte del “Cambiamento” ancor prima di accendere i motori. Se ne saprà, forse, di più verso la fine della settimana quando si presume possa riunirsi il tavolo. A cui siederanno parti con posizioni molto diversificate. Le liste civiche, tutte o quasi pro-Perifano, non individuano nelle primarie uno strumento possibile e spingono per la strada della concertazione con lo scopo di emarginare Civico 22 che invece insiste per Moretti.
Per meglio dire una parte di Civico, visto che all’interno del movimento la spaccatura tra ala sinistra e morettiani appare sensibile e al momento non ricucibile. Per ora ad esprimersi sono gli ambienti di riferimento. Oggi sulla pagina fb di Angelo Moretti è apparso un post nel quale si tracciava una sintesi delle ragioni che adducono alla irrinunciabilità delle primarie. Competenza e discontinuità, le parole chiave, per mettere in risalto l’alterità dell’opzione Moretti rispetto a Perifano. “Se rappresentanti di forze politiche della coalizione diventano irremovibili nel non volere Moretti e proporre come unica scelta un candidato sindaco lontano dagli esiziali paletti espressi da Civico22, si legge, ciò si traduce in un miope e inaccettabile aut aut a Civico22, un aut aut rispetto cui potrebbe divenire indispensabile scegliere altre strade, altre opzioni”. Se non è un ultimatum questo poco ci manca. Da registrare anche la nota di Angelo Miceli, ex assessore di Pepe e capogruppo del PD nella passata consiliatura e molto vicino a Luigi Perifano. Miceli è dell’avviso che si debba ragionare unitariamente, evitando fughe in avanti, mostra perplessità per le primarie e per “comportamenti ambigui di chi sembra interessato a partecipare al progetto a giorni alterni”, l’allusione appare chiara. Per Miceli “in una fase ancora così incerta, si continua a tirare in ballo un impegno diretto di Luigi Diego Perifano che per la piega che stanno prendendo le cose, non sembra allo stato probabile”. Una situazione molto complessa che di certo inquieta e non poco il PD la cui linea, al netto di qualche ritrosia al proprio interno, è quella della concertazione “atarassica” ma che in realtà su Perifano ha espresso più di una preferenza.