Settimana cruciale sul fronte antimastelliano? Probabilmente si, visto ciò che si è registrato nel weekend del Primo Maggio. Perifano è chiamato a dirci cosa intenda fare, se entrare nell’agone oppure starsene per i fatti suoi. Una novità, però, la si registra; per la prima volta l’avvocato ha deciso di rispondere ad una intervista da quando il suo nome aleggia sulla contingenza politica attuale. Lo ha fatto al Fatto Quotidiano a proposito della sua appartenenza alla Massoneria che sembra essere divenuto il fattore dirimente per una sua partecipazione alla prossima tornata elettorale. Appare ovvio che in una città papalina e ligia all’Altare, fosse solo per consuetudine, una cosa del genere desti sconcerto se non allarme, eppure Perifano partecipò alle elezioni, quelle del 96, e non ne uscì sconfitto per via di compassi e grembiuli ma per le trame decarian-mastelliane che produssero l’effetto di far rivincere Viespoli. Ora, all’alba del XXIesimo secolo, appare davvero paradossale boicottare uno solo perchè massone e per giunta “in sonno”, nel momento in cui anche dal Movimento trapela che si tratta di “retaggi” da mandare in archivio per far spazio ad altre sensibilità; così come è pacifico che le “falangi mastelliane”, di ogni ordine e grado, spingano solerti sul versante della inaccettabilità di tale proposizione forse per timore che quella figura possa creare problemi seri e sovvertire i pronostici. Si badi bene, la candidatura di Luigi Perifano non rappresenta un fattore di radicale cambiamento dello scenario politico, non è una rivoluzione copernicana. Corona ha probabilmente ragione quando sostiene che sia “solo concorrente e non alternativo”, ma è tra le pochissime figure di cui l’Alleanza possa dotarsi, fermo restando che in 5 anni gli oppositori o sedicenti tali di Mastella, dentro o fuori dal Palazzo, hanno costruito poco o nulla l’alternativa adeguata: alcuni autorevoli esponenti di essi hanno addirittura preso vie ceppaloniche, per poi forse pentirsene, ridestandosi solo ultimamente “dal sonno della ragione”. In soldoni, escluso il ricorso alle primarie, Perifano attende il Tavolo politico che si aprirà in settimana per poi prendere una decisione. Si faccia avanti un’alternativa credibile, se esiste, o si taccia di fronte ad almeno altri due anni di mastellismo.