«Attacchi strumentali solo per favorire l’ingresso in giunta di qualche pedina più in linea con le loro strategie».
Commenta così Rino Ferrante, ex vicesindaco con delega al Turismo, il suo “defenestramento” messo in atto dal sindaco di Bagnoli Irpino, Teresa Di Capua.
«Un epilogo che avevo messo in conto da tempo e che non ha colto di sorpresa né me né gli assessori Varricchio e Di Capua, alle quali va il mio ringraziamento per la solidarietà manifestata. Il nostro unico obiettivo era lavorare allo scopo di perseguire l’unico obiettivo che era alla base della nostra candidatura: il bene del paese».
«Quello, però, che non posso accettare sono le accuse che infangano la mia attività di amministratore. Mi viene contestato – continua Ferrante – di non aver seguito gli indirizzi programmatici. Bene, vale la pena evidenziare che questi non sono mai stati palesati. Al di là di generici proclami votati al rilancio di Bagnoli, tipici da campagna elettorale, non abbiamo mai riscontrato la definizione di un obiettivo da raggiungere. Se andiamo oltre l’ordinaria amministrazione – che qualunque esecutivo deve garantire – vale la pena evidenziare che da vicesindaco con delega al Turismo ho presenziato io ai tavoli per il progetto AZAI, promosso dall’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Mezzogiorno per la valorizzazione delle attività del settore agroalimentare e zootecnico dell’Alta Irpinia. Ma ricordo che sempre il vicesindaco Ferrante ha partecipato al progetto AFAI, così come ha intavolato i rapporti con il Parco dei Monti Picentini, che hanno portato al protocollo d’intesa per la valorizzazione della sentieristica e del contenimento dei danni causati dai cinghiali. Quanto, poi, all’evento del “Nero di Bagnoli”, abbiamo risparmiato ben 80.000 euro, avviando percorsi per nuovi eventi, come il Natale a Bagnoli dedicato ai bambini e ripreso con un discreto successo anche la rassegna “Laceno Estate”. Ricordo anche il lavoro svolto dal sottoscritto con la Federico II di Napoli e che da qui a qualche mese vedrà ben 8 tesi di laurea basate sulle idee di sviluppo del territorio nell’ambito del progetto “riabitare il Laceno”. Diventa difficile mettere al bando l’autoreferenzialità quando si ha un dito puntato contro e dall’altra parte c’è qualcuno che nasconde un defenestramento dietro l’accusa di mancanza di risultati e di inefficienza. Ma capisco l’atteggiamento di chi è costretto ad attivare la macchina del fango per celare un evidente imbarazzo politico. Lo stesso imbarazzo che non le ha consentito di partecipare mai – e dico mai – a nessuna delle riunioni convocate dal Presidente De Mita per il Progetto Pilota, alle quali il sottoscritto ha sempre preso parte per rimarcare il ruolo di Bagnoli Irpino. Eppure al Presidente De Mita va dato anche il merito di essersi impegnato affinché al territorio venissero riconosciuti i finanziamenti per gli impianti di risalita. Ed anche in questo progetto il vicesindaco con delega al Turismo ha profuso il massimo nella fase di monitoraggio di tutte le operazioni di tipo burocratico ed amministrativo, fino alla definizione dello stanziamento dei fondi. Io, come anche gli assessori Varricchio e Di Capua, siamo consapevoli di essere stati una spina nel fianco, perché abbiamo sempre impegnato le nostre energie per far sì che a Bagnoli Irpino non si ripetessero gli errori del passato. In questo siamo stati vigili. E per questo sono stato revocato».