Giorni intensi di scaramucce mediatiche Noi Campani e PD. La campagna elettorale è avviata e la crisi burocratica e per certi aspetti anche politica che si registra alla Rocca contribuisce a surriscaldare il clima politico. Il PD accusa il Campanile di agire come Quinto Fabio Massimo, il “temporeggiatore”, di traccheggiare senza entrare nel merito della questione, di rinviare la palla “alla viva il parroco”, locuzione tanto cara al maestro Brera. Il PD del Sannio la attaglia ai mastelliani e nella nota diramata ne argomenta il significato e per qualche aspetto, ma solo per qualche aspetto, frena il protagonismo di Fausto Pepe che in una nota di oggi aveva argomentato quasi alla stessa maniera.
“La prima cosa che balza agli occhi nel leggere la nota stampa di Noi Campani è come sia possibile che un ex Ministro della Giustizia, una Senatrice della Repubblica e un Consigliere Regionale difendano posizioni dichiarate e ribadite «illegittime e nulle» dall’Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC)! Il malriuscito tentativo di solidarizzare con il Presidente Di Maria cui, suo malgrado, sono imputate una serie eccezionale di strafalcioni istituzionali da far tremare le vene ai polsi sfugge completamente il merito delle questioni. L’ANAC, per ben due volte, ha evidenziato e dichiarato «illegittimi e nulli» gli incarichi del Direttore Generale della Provincia ad un tempo Commissario Straordinario di ASEA. Illegittimo e nullo era ed è tuttora il ruolo di capo staff, in provincia, del Consigliere Comunale di famiglia…Mendace è la dichiarazione dell’amministratore di ASEA Capuano che ha asserito di non essere consigliere comunale di una città con più di 15mila abitanti (Benevento, la sua città…)! Inconferibile era l’incarico di Picucci al CTS dopo solo qualche settimana dalle dimissioni di Assessore di Benevento! Nel merito di questi fatti, Noi Campani ha da dire qualcosa di sensato?
Richiamare, poi, il parere preventivo ANAC richiesto dal comune di Cervinara nel caso dell’incarico all’ex consigliere comunale Fausto Pepe è «scambiare lucciole per lanterne». Quel parere era appunto «preventivo», quindi funzionale a evitare una possibile illegittimità/nullità dell’incarico. Si tratta, nel caso, dell’azione previdente e saggia di una Pubblica Amministrazione.
Se il Presidente Di Maria avesse agito allo stesso modo avrebbe evitato la «sequela record» di conferimenti illegittimi e nulli che lo ha contraddistinto. Sequela che, magari, gli varrà il guinness dei primati degli svarioni amministrativi di ogni tempo ma, purtroppo, espone l’Ente Provincia allo stallo amministrativo e al danno contabile!