E’ ormai diventato un gioco a due quello tra Mastella e Fausto Pepe. Mastella o Noi Campani, cambia poco, la cosa curiosa è che i continui richiami all’ex sindaco di Benevento nei comunicati del Campanile stanno maturando la crescita di centralità del Dottor Faust al quale non gli pare vero di scalare le posizioni e di diventare l’interlocutore privilegiato di un PD che combatte Mastella. Pepe, che tra tutti i possibili papabili non è certo l’ultimo dei gonzi, afferra a volo l’insperata chances di visibilità e spiega al suo ex mentore tutte le ragioni che spingono la federazione beneventana a combatterlo senza quartiere diventando la voce più forte del partito. Di seguito la dovizia delle spiegazioni
“Mastella sostiene che il PD non vuole fare alleanze con lui a Benevento per le prossime amministrative, e non se ne dà ragione! Mi permetto di fornirgliene almeno qualcuna.
La prima è il Consiglio Comunale di ieri, svoltosi in streaming. Un Consiglio che ha fornito una immagine davvero pietosa, con una maggioranza allo sbando che nasconde addirittura il fatto che non ha numero legale per deliberare, e con qualcuno che offende apertamente con epiteti qualche consigliere comunale, “reo” di non essere presente, e con la richiesta di altri di chiudere la diretta. Che stile, e che maggioranza coesa, nel mentre la Città soffre per mille ragioni! Un’altra è la questione degli incarichi alla Provincia, sollevati anche dal Gruppo Provinciale del PD, che riguardano il Direttore Generale della Provincia, contratto ritenuto nullo dall’ANAC, quello del Consigliere Comunale Renato Parente nell’ufficio di staff sempre della Provincia, quello del Consigliere Comunale Capuano alla ASEA, Ente strumentale della Provincia, e quello dell’ex Assessore Comunale Picucci a presidente del consiglio di amministrazione del CTS sempre della Provincia. Per la verità sia Picucci che il Direttore Generale della Provincia si sono dimessi. Il Presidente Di Maria però non risponde nel merito e non chiarisce se quelle nomine sono legittime o illegittime, e continua addirittura ad operare nomine contro la deliberazione ANAC. Un’altra ragione ancora è quella di cambiare posizione ogni giorno sulla gestione e sui numeri della pandemia, relativamente alla utilità di aprire o chiudere le scuole, o sulla opportunità delle riaperture commerciali, fino a minacciare addirittura uno “sciopero della fame”. Ma di fatto l’Amministrazione non ha proposto nulla di concreto o prodotto un piano su come gestire questa delicata fase, così come invece hanno fatto in altre città. Un’altra ragione è la questione delle acque al tetracloroetilene, anche questa è stata una gestione lacunosa, per alcuni versi omertosa, e comunque ancora aperta, dove l’unica linea politica di Mastella è quella di dire che va tutto bene. Invece va tutto male. Perché i pozzi “incriminati” sono ancora aperti? Perché non si utilizza per tutta la Città l’acqua del Biferno?
Voglio ricordare inoltre che la passata Amministrazione Comunale non ha prodotto il dissesto. Che i debiti ritrovati e provenienti per lo più dagli espropri degli anni ’80 e ‘90 li ha in parte pagati, così come negli atti e nelle delibere del Comune, e peraltro senza proporre sterili piagnistei Voglio ricordare per l’ennesima volta che il dissesto di Mastella è puramente politico, e che non esistono in atti, in delibere, in pareri o quant’altro i fantomatici 142 milioni di debiti evocati! Basta verificare le delibere dell’Organo Straordinario di Liquidazione, e comunque sono sempre pronto ad un dibattito pubblico sull’argomento!
Insomma c’è più di una ragione che spinge il PD locale a trovare alternative al governo attuale della Città.
Anzi, la cosa davvero incomprensibile è vedere uomini e donne della passata amministrazione militare dalla parte sbagliata. Dovrebbero sentirsi offesi da quanto accade e da quante bugie vengono dette anche sulla loro storia!