“O si fa un’alleanza strutturata sulla falsa riga delle Regionali che hanno permesso al presidente De Luca di vincere le elezioni oppure ciascuna forza politica è libera di muoversi autonomamente senza vincoli di coalizione”. Un concetto per nulla inedito ma che la segreteria di Noi Campani rilancia in vista del voto amministrativo che in Campania riguarda Napoli, Caserta, Salerno e Benevento. “Non poniamo condizioni sull’apertura ad altre forze politiche che non hanno sostenuto De Luca ma nemmeno accettiamo che altri pongano a noi condizioni” , prosegue la nota. Noi Campani si ispira all’Ulivo che ritiene essere “l’unica possibilità per battere la destra”. “Chi immagina di chiudersi in un piccolo recinto sbaglia di grosso. Il Pd ha il ruolo guida della coalizione ma non possono essere certo ignorate e trascurate le forze di centro che alle ultime elezioni regionali in Campania hanno ottenuto oltre il 20%. Le imminenti Comunali e le prossime Politiche si vincono al Centro, con quelle forze che hanno dato una spinta determinante al presidente De Luca. Chi nel Pd napoletano pensa di imbarcare i Cinquestelle lasciando al proprio destino i partiti moderati sbaglia di grosso, oppure ha già scelto di perdere”.
Parole che lo stesso Nume Tutelare Mastella aveva pronunciato, non più tardi di tre giorni fa, proprio per indicare la strada dell’Ulivo che però, va ricordato, non vide, almeno nel 96, la presenza del sindaco di Benevento tra quelle schiere. Una nota che richiama al modello deluchiano ma che lo stesso Mastella sa bene non essere regola aurea da applicare per forza. A Benevento, che è poi il teatro particolare cui la nota si riferisce, la destra rischia seriamente di non concorrere e se lo farà sarà sotto mentite spoglie e contro il Ceppalonico, almeno due su tre, e il fronte progressista ha ormai preso la sua connotazione. Lo spirito che anima i protagonisti, dal PD ai Cinque Stelle, da Civico 22 ai cartelli civici e civico-politici è di netta contrapposizione a Mastella indicato come l’elemento intorno al quale si agglomera un sentimento unanime di dissenso.