Non chiamatelo sfilamento quello di Mosè Principe dalle schiere mastelliane. Dall’entourage del sindaco non trapela nulla e nemmeno dalle falangi cartacee a lui collegate anzi si ritiene un fatto positivo che Principe abbia preso direzioni diverse. Si preferisce tirare dritto badando alla formazione delle liste che per ora ammontano a sei ma che potrebbero presto arrivare a dieci, forse. Nessuna defezione che conta, nessun ripensamento, nessun guardarsi attorno da parte dei pasdaran più vicini al sindaco. Lo afferma Luigi Barone, uno di quelli che conta di più nel sistema mastelliano, il fautore dei famosi 100 circoli mastelliani. “Nessuna polemica neppure quella con Gino Abbate”, dice il presidente dell’Asi, “al quale presto arriverà la responsabilità della scuola regionale di Polizia Locale” più tutta una serie di mansioni, si può aggiungere, che inducono a far ritenere esagerata l’amarezza del medico. Che però c’è. Barone lancia messaggi di distensione ma anche il monito a non pretendere l’impossibile e a mantenersi nei canoni della urbanità politica. Così come è cauto nel ritenere Mosè lontano da Mastella. Rumors vicini al sindaco riferiscono di divergenze sul versante provinciale, tutto risolvibile con un franco confronto distensivo. Barone appare possibilista
A marzo la situazione è questa, a Pasqua o in primavera inoltrata chissà. E tuttavia lo spostamento di Mosè sul fronte opposto fa presumere in salita il borsino della candidatura di Luigi Perifano. Fantapolitica? Staremo a vedere, ma gli spostamenti di Mosè non accadono mai per caso.
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