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Benevento| Serrare i ranghi e ricucire, la complessa fase mastelliana

Benevento| Serrare i ranghi e ricucire, la complessa fase mastelliana

2 Marzo 2021 | by Enzo Colarusso
Benevento| Serrare i ranghi e ricucire, la complessa fase mastelliana
Politica
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Mastella alle prese con le forti irritazioni di Gino Abbate che è personaggio da prendere con le molle e il sindaco lo sa bene. Ginettaccio dispone di uno zoccolo duro di consensi che lo rende immune da pressioni e il suo impegno per le prossime Amministrative potrebbe far nascere qualche elemento di preoccupazione per il Ceppalonico. Prevedibile, quindi, una operazione diplomatica che di sicuro è già in atto ma i motivi di acredine non sono affatto di poco conto. E rischiano di diventare ingovernabili. Nel frattempo si registra la ritrovata serenità di rapporti con Nanni Russo. Il consigliere chiude la sua vicenda processuale che, si ricorderà, verteva sul presunto voto di scambio con alcuni esponenti di clan locali diventata nota con le intercettazioni telefoniche. Da ieri Nanni Russo è fuori da ogne sospetto. Il Gip del Tribunale di Napoli De Chiara ha disposto l’archiviazione vista la richiesta pervenuta dallo stesso PM. “Esco intonso da una vicenda che mi ha visto protagonista più sulla stampa locale che nelle aule giudiziarie”, dice Russo, che ringrazia tutti, anche il sindaco “da cui, scrive, non mi aspettavo le accorate parole di affetto che mi sono arrivate”. Parole che potrebbero essere lette anche in senso polemico anche per via di quella intervista al Fatto Quotidiano di inizio anno, all’epoca delle dimissioni date e poi ritirate a mezzo stampa, e nella quale Mastella non fu per nulla tenero col suo consigliere di cui caldeggiava le dimissioni. Era l’epopca degli arraffa arraffa, dei succhiaruote, di quei soggetti che apostrofò in modo sprezzante ma con i quali poi ha dovuto convivere ed ora ne chiede il supporto per le nuove avventure. E d’altra parte, Mastella ha bisogno del raccordo perchè non può permettersi l’apertura di ulteriori fronti di crisi atteso che anche tra i banchi consiliari mugugni e malpancismi sono assai patenti, come con qualche capogruppo tenuto fuori dalla stanza dei bottoni di Noi Campani le cui leve di comando non sono appannaggio di coloro che condussero Clemente alla vittoria nel 2016.

 

 

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