Inizia una settimana interessante sul fronte delle Amministrative beneventane. Mastelliani coi nervi tesi, o per meglio dire è Gino Abbate che dimostra un certo nervosismo nei confronti di Mastella. Rumors riferiscono di una serata domenicale particolarmente tesa. Il consigliere regionale non avrebbe gradito l’esclusione dal tavolo napoletano sui trasporti con Mastella che gli avrebbe preferito Ambrosone. Un piccolo smacco che però il medico interpreta come una ennesima mancanza di considerazione dopo il mancato appoggio per far parte della commissione Sanità e la successione della Gesesa. Insomma, Abbate mastica amarissimo e urge tutta la capacità taumaturgica del Ceppalonico per evitare l’insorgere di sviluppi incontrollabili. Come qualche sviluppo potrebbe esserci dal versante dell’Asse De Pierro-Del Vecchio e in modo indiretto Cosimo Lepore. La lista a sostegno di Mastella o per meglio dire del metodo delle Regionali potrebbe presentare difficoltà. De Luca non sembra eccessivamente interessato alla questione beneventana, il PD regionale è latitante, quello nazionale ha dato margine alle federazioni locali di decidere autonomamente. I tre sono chiamati alla conta delle loro forze, sia personali che di lista e la loro posizione è delicatissima. Caricarsi su i Grandi Elettori potrebbe essere un rischio grosso che si tradurrebbe in un clamoroso fiasco elettorale. Ed anche qui rumors raccontano di un De Pierro inquieto, assai attento a guardarsi attorno, e di almeno tre sondaggi in direzioni diverse da quella attuale che non si sono tramutati in nulla di effettivo anche verso la parte bassa di Corso Garibaldi. Dai tempi della rottura clamorosa con la segreteria cittadina dem e dalla nascita dei due gruppi consiliari, il Tandem, probabilmente incrinato al proprio interno, non ha più dato segnali di se e questo denota una certa difficoltà del momento. Ufficialmente restano nell’orbita mastelliana ma con matrice deluchiana e tuttavia il guado è rappresentato dall’esigenza di fare una lista che li elegga entrambi, ma per irrobustirla c’è bisogno di gente carica di voti cosa che potrebbe tramutarsi in un boomerang.