Il valzer delle candidature nel centrosonistra o in quello che potrebbe evolversi in dimensioni anche allargate. Se da un lato si tenta di dare priporità ai programmi, per i quali si apre alla collaborazione di tutti anche di coloro che stanno agli antipodi come Pasquale Viespoli, dall’altro la tentazione di percorrere le strade battute dell’autoproposizione per un posto al sole nei piani nobili di Palazzo Mosti è irrefrenabile. I nomi che balenano sono sempre gli stessi; Perifano che però non ha grande voglia di tornare tra i canapi, Erminia Mazzoni che però ha scarso feeling con la città ma sarebbe figura di assoluto prestigio, il rampante Moretti che al momento gode delle prerogative maggiori, la Mollica, lo stesso Vizzi Sguera che non ha mai smentito una sua eventuale chiamata alle armi e per questo motivo, in più occasioni, ha rinunciato alle sirene ceppaloniche, per non parlare degli outsider “tecnici” o imprenditoriali. Con Vigorito ormai occupato in ogni dove c’è sempre la carta Rummo, buon amico del PD e di De Caro in particolare, una figura da spendere se dovesse mettersi male la corsa per le investiture. Nel frattempo Pasquale Basile chiarisce il misunderstanting con la Mollica in merito al documento politico dopo il forum telematico dell’altro giorno. Il segretario politico di Civico 22 stoppa le polemiche e avanza la proposta di affrontare il problema dell’accordo politico sulla base di quello programmatico
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