Mastella il serafico. Il sindaco appare disteso o per lo meno dissimula bene la preoccupazione per un fronte che si avvia a contrapporglisi e che si preannuncia assai battagliero. Tutti contro di lui per una coalizione che probabilmente non sarà mai tanto vasta come in questa occasione, tanto è grande l’avversione nei confronti dell’idea di politica che Mastella incarna più che della persona fisica, cui però si imputa una gestione fallimentare del quinquennio di governo cittadino. Lui gode del sostegno di De Luca Jr, che è poi quello del Governatore, ribadito ieri alla presentazione delle Zes, che poi non rappresenta una novità visto che il parlamentare lo va ripetendeo ad ogni piè sospinto e pure ogni qual volta Mastella esiga che venga ribadito. E poco gli cale, al Ceppalonico, dell’opinione della maggioranza del PD sannita, quella decariana, legittimando invece la parte minoritaria che incassa anche il sostegno di Piero e di fatto spaccando o tentando di spaccare il fronte dem. Ieri, alla domanda sulla reale consistenza del PD in una coalizione a suo soategno, Mastella ebbe a replicare definendo non intelligente l’osservazione (ndr) perchè in una coalizoione tutti hanno il loro peso specifico. Cosa ovvia ma nel caso in esame la questione assume connotati particolari perchè proprio a Benevento si profilerebbe una dicotomia spiccata tra l’atteggiamento delle altre federazioni delle piazze al voto e i candidati di riferimento e nelle quali varrebbe il metodo delle regionali. Su tutto questo si registra l’atteggiamento “diplomatico” del PD regionale. Da Via Santa Brigida si preferisce evitare il parossismo preferendo una via di diligente “distacco dalle passioni” beneventane e tenendo presente anche le evoluzioni romane per una crisi di governo nella quale Mastella, attraverso al consorte senatrice, recita un ruolo affatto secondario e di pressione anche sul PD.
