Umberto c’è e ci sarà e sarà lui e solo lui a decidere cosa sarà da farsi, sempre che le circostanze generali extracittadine non imporranno scelte diverse. A quel punto prevarrà la realpolitik di bismarkiana memoria, modello cui l’avvocato si ispira e parecchio. Per adesso si procede sulla linea dell’alleanza PD-Civico 22 con porte aperte al Movimento 5 Stelle, che medita una “camminata” nel deserto, nel senso di marciare da solo e a tutti coloro che vorranno starci o che avranno in animo di abiurare al deluchismo per porsi a viso aperto dalla parte di chi sfida il sindaco in carica. E parliamo di Città Aperta ma anche di altre esperienze che si stanno guardando intorno alla ricerca non tanto di una collocazione ma di una possibilità di concretizzare un’idea di partecipazione che abbia al centro gli interessi della città. Nomi importanti, su tutti Perifano, disposti anche a intercettare una certa esigenza di trasversalità per aprirsi a contatti anche complicati ma essenziali per costruire un modello di alternativa valida al mastellismo.