La settimana dell’Epifania poi ci si rituffa nell’agone politico nella lunga corsa che porterà ai due grandi appuntamenti della prima parte dell’anno: le Provinciali, che una normativa farraginosa pone nelle mani degli addetti ai lavori, e in misura maggiore le Amministrative che dovranno rieleggere sindaco e consesso comunale beneventani. Mastella è l’unico dei protagonisti che ha rilanciato la sua opa su Palazzo Mosti ma ha da blindare il metodo regionale, gli altri navigano a vista. A latere del PD, che con molta probabilità non esprimerà il nome del candidato sindaco, in ascesa sembra Angelo Moretti e Civico 22, una opzione che parte da lontano e che De Caro tiene in grande considerazione. Ma non è l’unica in lizza. C’è anche Italo Di Dio che prosegue nella sua saggia condotta della equidistanza dalle passioni, e bene ha fatto a resistere alle lusinghe decariane per un suo ingresso nel gruppo consiliare di riferimento, così come nell’altro, quello dell’Asse De Pierro-Del Vecchio-Lepore.
De Caro sta come sempre alla finestra. Uomo di retrovia e giammai di trincea il Capataz, al momento, pare assecondare l’antagonismo della Pentarchia a Mastella anche per evitare che il partito subisca nuove e più drammatiche lacerazioni. Ma si sa Umberto è un pragmatico, accezione larga che racchiude anche un certo cinismo politico di cui non difetta la sua personalità ed è a lui che spetterà l’opera di sintesi finale. E potrebbe avere nel cilindro anche un nome a sorpresa, magari un industriale da sempre vicino al partito e alle sue sorti; una opzione legata a Cosimo Rummo, per esempio, che non risulterebbe poi una novità assoluta.