Tace la politica, almeno quella ufficiale. Mastella riunisce l’ultima giunta dell’anno più sciagurato che la città abbia vissuto dalla fine della guerra al duemila e poi si concederà “urbi ert orbi” per l’ormai tradizionale messaggio a reti unificate nel quale, con tutta probabilità, affronterà la questione del covid e si premurerà di raccomandare estrema prudenza per la seconda parte delle festività ad un uditorio che sostanzialmente appare incline al rispetto delle raccomandazioni espresse dal sindaco e dalle autorità in generale. Si diceva del cessate il fuoco da parte di ciò che resta dei partiti. Del Pd, ca va sans dire, ma i dem non sono gli unici a dovere interrogarsi in vista del 2021. Fratelli d’Italia, per esempio, è in pieno marasma, così come il centrodestra tutto con la Lega che figura tra i non classificati e se qualcuno pensava che il trand nazionale potesse ovviare alla mancanza di politica in ambito locale si sbagliava di grosso. Ora che anche il riscontro nazionale langue dal Carroccio nazionalizzato fioccano le defezioni, il che non appare una sorpresa. Qualche sconcerto lo provoca il fermento che c’è tra i seguaci della Fiamma. Fratelli d’Italia è tra le compagini uscite meglio dalle Regionali, con Matera addirittura capace di sfiorare la clamorosa elezione. Ma è proprio quella che ha finito per inquinare i pozzi e vista la ormai acclarata liquidità dei partiti le conseguenze di qualche appetito maggiore finiscono per creare danni consistenti. La frammentarietà del sistema dei cosiddetti partiti avvantaggia Mastella. Il Ceppalonico, che ne ha fondato uno di cui è il solo azionista, sa bene come inserirsi nelle pieghe degli altri; lo ha fatto col PD e mira a farlo anche nelle macerie del centrodestra seguendo il metodo classico del divide et impera. Che non sempre però è segnale di dominio delle cose. Nel frattempo, per tutelarsi in questo scampolo di consiliatura dai suoi, nel vecchio adagio che vuole che dagli amici ci si difende da soli, da compito a Zanone di mandare avanti la modifica al regolamento del principio della doppia chiama, un grimaldello che lo metterebbe al riparo dalla carenza di numero legale che qualche suo renitente consigliere potrebbe provocare. Una soluzione “cicero pro domo sua” ma per il sindaco arrivare intonso alla meta delle Amministrative è basilare, così come riaffermare il suo imperio sulla Rocca.