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Deflagrazione nel PD: ora ci sono due gruppi consiliari

Deflagrazione nel PD: ora ci sono due gruppi consiliari

20 Dicembre 2020 | by Enzo Colarusso
Deflagrazione nel PD: ora ci sono due gruppi consiliari
Politica
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Chi credeva che il caos all’interno del Partito Democratico fosse arrivato al nadir non ha aspettato che si consumassero i veleni di queste ultime ore. In quello che resta, non tanto della struttura del partito quanto della sua tenuta, si è consumata la scena finale. Per non essere eccessivamente dispersivi e visto che la notizia è già circolata con tanto di dovizia di particolari su altri organi di stampa, diremo che in questo momento in consiglio comunale, alla vigilia dell’assise sul correttivo di bilancio, di PD a Palazzo Mosti ce ne sono addirittura due: il gruppo ufficiale che fa capo a De Pierro e che è sconfessato dal partito e di cui fanno parte Del Vecchio e Lepore e un’altra entità che “nomasi” gruppo del Partito Democratico per l’alternativa e che conta la Fioretti, la Varricchio e Luca Paglia che in consiglio sono “l’altro PD” ma che in realtà sono l’espressione ufficiale del partito. Ci rendiamo conto dell’assoluta difficoltà di comprensione del passaggio politico ma le cose stanno così. E stanno così dopo la riunione delle 19 nella quale De Pierro ha convocato il gruppo consiliare e nella quale è stata respinta la proposta di ingresso di Paglia. “Non possiamo ammettere tale richiesta poiché il gruppo consiliare del partito democratico non può prestarsi a favorire ed assecondare i continui spostamenti di un consigliere comunale che eletto in una lista contrapposta al PD, ha cambiato nel corso di questa consiliatura più gruppi di appartenenza”. Lepore, invece, è ammesso a maggioranza. E’ a questo punto che si apre la voragine. Paglia e le due consigliere, ovviamente su spinta del partito, compongono l’altro gruppo che domani, sebbene da remoto, dovrebbe fare il suo ingresso sul proscenio cittadino. Ora, la questione assume connotati di interesse politico perchè ufficialmente si è arrivati al redde rationem. Ci sono due anime, una ancora maggioritaria ed è quella che fa capo alla nomenklatura decariana, ed una che vi si oppone con numeri ancora minoritari ma esiste. Per anni abbiamo incitato ad una palingenesi all’interno del partito e alla formazione di più voci che lo rendessero più plurale. Il momento sembra essere arrivato. Essere Democratici esiste e si contrappone alla maggioranza. Le Amministrative, quando saranno, costituiranno una tappa di avvicinamento a quel congresso di ottobre nel quale si peseranno le forze per capire chi potrà prendere le redini del PD sannita. E tuttavia, ora resta da sciogliere un nodo politico tra le aree di riferimento: quella che fa capo a Orlando, vedi De Caro, e quella di Zingaretti, vedi Del Vecchio. E sarebbe interessante sapere come si comporterà il partito regionale, quali saranno le posizioni di Annunziata e se intenderà intervenire nella “selva selvaggia” beneventana.

 

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