La Segreteria cittadina del Pd sfiducia il capogruppo del PD, il capogruppo del PD sfiducia il Segretario cittadino del PD. No non è una pochade di Feydou è ordinaria amministrazione in seno ad un partito davvero curioso come è il Partito Democratico del Sannio. Ieri sera in una accesa riunione della segreteria cittadina, oltre a ribadire la pedissequa osservanza della famosa linea nazionale che non prevede deroghe nelle alleanze per le Amministrative, che qui da noi vuol dire mai con Mastella, il politburo del partito, stando alla veemente filippica, dal linguaggio burocrtatrico-marxista del capogruppo e democristiano De Pierro, si è preso la briga di decretarne l’epurazione e di sfiduciarlo politicamente avviando un programma di riabilitazione politica per il compagno che sbaglia. Ma il compagno che sbaglia accusa il plenum di tramare nell’ombra, in perfetto stile stalinista, alcuni dei suoi interlocutori al massimo sono stati socialisti, farcendo il suo j’accuse di riferimenti che vanno dal fantoccio Quisling, De Lorenzo, ai pretoriani di Tigellino, crediamo, tutti tesi a spodestare il De Pierro Edipo, responsabile suo malgrado, della peste in una Tebe beneventana assalita da rancori e da doppigiochismi. Il tenore ironico è l’unico che si possa adottare per descrivere il delirio cui è giunto il tono dello scontro. Un gioco delle parti, una commedia dell’assurdo, in cui entrambe le fazioni sanno che nessuno sfiducerà mai l’altro perchè nessuno ha il potere per farlo e soprattutto i numeri. Costretti a stare insieme volenti o nolenti. Va comunque detto che ognuno ha una fettina di ragione dalla loro. Il PD a volere difendere l’autonomia territoriale delle scelte, almeno fino a quando De Caro se ne starà zitto e buono ad occuparsi di cose irpine, e l’Asse De Pierro- Del Vecchio che rimprovera i sodali di avere supportato poco l’opposizione a Mastella nel corso di questi anni. Vero è che i due sono nell’orbita del Ceppalonico in maniera sempre più marcata e gli incarichi di sottogoverno lo stanno a dimostrare. Gode Mastella, che è il convitato di pietra perchè è la sfinge che mangia chiunque non sappia risolvere l’arcano e sfrutta i due per fare pressione sul PD. E visto il risultato si può dire che abbia ragione. Perchè da questo teatro dell’assurdo l’unico che esce vincitore è sempre e solo Clem.