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Benevento| De Pierro al PD: “è un tribunale senza popolo che trama nell’ombra”

Benevento| De Pierro al PD: “è un tribunale senza popolo che trama nell’ombra”

18 Dicembre 2020 | by Enzo Colarusso
Benevento| De Pierro al PD: “è un tribunale senza popolo che trama nell’ombra”
Politica
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La replica di De Pierro al PD non si è fatta attendere. Durissima come dura era stata la reprimenda del partito con rifwrimenti a Vidkun Quisling, nazista norvegese, antonomasia di ogni governo fantoccio.

“Un Tribunale senza popolo, ridotto al di sotto della metà dei suoi componenti originari (ahimè la maggior fuggiti via in questi anni), approfittando delle tenebre come si è usi fare allorquando ci si vergogna, e con la complicità di un Quisling alla bisogna, ha decretato la “sfiducia politica” del capogruppo del PD al Consiglio Comunale di Benevento. Un incontro, organizzato asetticamente per affrontare il tema delle prossime elezioni amministrative, è stato callidamente rivoltato in un processo sommario di natura stalinista ai danni del capogruppo, al quale hanno offerto il proprio pilatesco assenso anche le consigliere Varricchio e Fioretti, non rendendosi conto che la requisitoria del Commissario del Popolo cadeva in realtà sull’attività di tutto il gruppo, e, quindi, anche sull’evanescente contributo politico che le due signore, in questi quattro anni, hanno ritenuto di fornire per l’opposizione al Sindaco Mastella. Mi taccio, poi, per carità di patria, in ordine alla posizione a dir poco ipocrita espressa dall’ex sindaco Fausto Pepe, il quale solo ora si ricorda della scarsa efficacia dell’azione di contrasto del gruppo consiliare, dimenticando però di aver abbandonato l’Assise cittadina solo dopo un anno dall’inizio della consiliatura; ed allora, invece di divenir fuggiasco, perché non è rimasto nella trincea della opposizione dura mettendo a disposizione del PD il suo enorme patrimonio di conoscenza della macchina amministrativa? Ma veniamo all’accusa: il sottoscritto spingerebbe per un’alleanza di centro-sinistra, allargata alla formazione politica di Noi Campani, orientata a riproporre la candidatura a sindaco dell’attuale primo cittadino. Ebbene, la tesi da cui muove la sfiducia non sta in piedi, tradisce apertamente una certa inconsistenza argomentativa, sino a sfociare nella più assoluta pretestuosità. In primo luogo, appare evidente che siamo al processo alle intenzioni e soprattutto alla libertà di pensiero, perché richiamare la segreteria cittadina a comporre un quadro di alleanze sul piano programmatico omogeneo a quello che ha consentito al Presidente della Regione Campania, De Luca, di raggiungere a Benevento la percentuale del 69% ed oltre, significa esprimere, unitamente a tanti amici del cittadino e del provinciale, una posizione politica, che deve avere la stessa dignità di quella che è contraria a questa opzione, senza opporre alla forza del ragionamento indecorosi colpi di mano attraverso documenti sull’operato delle persone mai discussi ed usciti dalle tenebre, probabilmente vergati dai soliti guardiani del pretorio, ovviamente facendo salva la macchiettistica dignità del programma Carosello. In secondo luogo, i compagni inquisitori incredibilmente hanno dimenticato di porre sullo stesso banco dei reprobi il fu Segretario Provinciale, divenuto maschera pirandelliana nel tempo, ed il nostro formidabile consigliere regionale, dal momento che gli unici ad aver stretto un’alleanza ufficiale ed organica con l’On.le Mastella, non per fondare un centro di alti studi politici, bensì più prosaicamente per governarci assieme, sono stati unicamente questi personaggi, e non certamente il capogruppo consiliare, il quale, per la verità, non ha mai colto neppure un timido accenno di imbarazzo del Partito rispetto a questo modo di incedere, questo sì a dir poco disinvolto ed imbarazzante dei due autorevolissimi esponenti del PD sannita. Ed, invece, il sottoscritto che, da oltre quattro anni, vota contro ogni provvedimento dell’Amministrazione Mastella, viene tacciato di non avere una condotta politica lineare, siamo alle comiche finali!!

Tornando alla serietà ed alla gravità del caso, in realtà, l’ignominioso accadimento della scorsa notte non ha nulla a che fare con la dialettica democratica del PD, ma ubbidisce ad una sola regola espressione di un partito ridotto ad una setta per l’inarrestabile emorragia di consensi e di militanti, quanto più volutamente tenuto isolato da un più ampio quadro territoriale, ossia la pratica di silenziare e di colpire chi esprime una posizione politica vicina a quella della Presidenza della Regione Campania e della Segreteria Regionale. E peccato nel peccato, qui davvero raggiungendo qualcosa di paragonabile solo alla caduta dell’angelo ribelle che si può ammirare in un quadro di un noto maestro fiammingo, l’aver votato e fatto votare convintamente, alle elezioni regionali, un importante dirigente nazionale e regionale del PD, serio e perbene, come l’amico Raffaele Del Vecchio, candidato nella lista di De Luca Presidente. Ecco, questa è l’unica accusa che la mia persona può accettare purché senza falsi pretesti qualcuno abbia il coraggio di formularla a chiare lettere ed alla luce del sole, e qui viene il difficile, siamo al cospetto di persone senza spina dorsale che inseriscono la sfiducia del capogruppo all’interno di un documento che viene proposto nottetempo e con sotterfugio, sottraendo il tema ad un confronto serio e produttivo. Tuttavia, vorrei tranquillizzare i “nostri censori” perché non mi sento sfiduciato, ed anzi andremo, da qui a pochi giorni, a verificare se è il Segretario Cittadino ancora a godere della fiducia della maggioranza del gruppo consiliare; pertanto, non solo continuerò ad esercitare il mio ruolo di capogruppo in piena liberà di azione e di pensiero, all’interno e per il PD, ed in rappresentanza di un’importante parte della dirigenza cittadina e provinciale che si è espressa contro la sfiducia, ma soprattutto persevererò nell’opera di aggregazione di tanti amici sfiduciati e stanchi di metodi non più tollerabili. È evidente che la rinnovata fiducia della maggioranza del gruppo consiliare, per la verità mai venuta meno, imporrà al Segretario Cittadino di trarne immediatamente le sole conclusioni che la dignità imporrebbe, ovvero le dimissioni immediate da un ruolo non all’altezza del compito assunto, avendo fatto prevalere unicamente e sempre ragioni di natura personale e non politica. Sarà mia cura e premura, nelle prossime ore, scrivere al Segretario Nazionale ed a quello Regionale per rappresentare il colpo di mano consumato contro ogni regola di civile confronto, richiedendo delle dimissioni ingiustificate che, ovviamente, io non ho alcuna intenzione di rassegnare per fare una cortesia qualcuna.

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