Viespoli lancia la proposta che non trova porte chiuse a priori, quanto meno nella sinistra non decariana l’accoglienza è sensibile, e potrebbe rappresentare un terreno su cui poter lavorare per trovare alchimie tali da aggirare le innegabili distanze che ci sono e che nessuno disconosce. E tuttavia, l’interesse legato ai destini della città potrebb essseree il collante consapevoli tutti che o ci si impegna a fondo oppure tutti accoppati, come recitava il murale alludendo all resiustenza sul Piave nella guerra del 15-18. Viespoli, tentato da un suo clamoroso ritorno nell’arena elettorale, riprende la teoria del 2011, quel Pit che costituì un prodromo di larghe intese, allestito in gran fretta e che non sortì l’effetto sperato ma il senso della sua posizione non si discosta da quanto si cercò di fare contro Fausto Pepe. A raccogliere la proposta di Pasquale c’è Italo Di Dio, il più attivo sul fronte dell’opposizione a Mastella a Palazzo Mosti. Di Dio, così come altre personalità, fa parte di un tourbillon di nomi che dovrebbero comporre le liste a latere del PD.