Il sabato, ormai da un certo periodo a questa parte, si consumano le cose più succose, almeno dal punto di vista politico. Durante la settimana si nicchia, si studiano le mosse, si valutano i pro e i contro e poi nel weekend si piazza la stoccata come Cirano de Bregerac che “al fin della licenza tocca”. In questo caso il Cirano di turno è Cosimo Lepore, un decano dei consiglieri consiliari. Lelapepista con Fausto, ma poi distaccatosi negli ultimi anni, Lepore ha mantenuto sino a questo pomeriggio la “beata solitudo” del gruppo di cui era unico rappresentante. Poi, folgorato sulla via Annunziata e dalle ultime vicende pidine, si decide ad aderire al Gruppo PD, nel frattempo arricchito dalla presenza, non ancora ufficializzata, del grimaldello umbertino di Luca Paglia. Tre a due? Ma de che. Ora Lepore, per molti versi, esce decisamente allo scoperto e va a pareggiare il conto dell’ormai inflazionato gruppo consiliare dem: tre a tre e palla a centro. “La mia decisione, verga Lepore, è l’esito di una riflessione da tempo condotta sull’azione messa in campo dal partito al quale sono iscritto sin dalla sua fondazione. Ne ravvedo, oggi più che mai, l’opportunità perché non venga meno il contributo ed il sostegno concreto mio e dei cittadini che mi onoro di rappresentare a palazzo Mosti, in un momento di particolare dialettica interna. Spero che l’apporto risulti gradito innanzitutto ai rappresentanti eletti, colleghi consiglieri comunali, ma non di meno mi auguro che la mia scelta possa contribuire ad un rasserenamento del confronto tra le varie anime del partito”. E te credo che sia giudicato positivamente dall’Asse, un po meno dai decariani che proprio ieri hanno ribattuto duramente alla altrettanto dura nota di De Pierro. Non appare la scelta di Lepore tesa al rasserenamento del clima interno al PD, semmai acutizza ancora di più le distanze e fa giustizia di una strategia politica che ofra prende corpo in maniera delineata e chiara: nel PD esistono due anime contrapposte, una consiliare, l’altra di apparato. Buono a sapersi per il prosieguo della partita che culminerà con le Amministrative quando sarà. Lepore a volo d’angelo sulla attuale fase politica. E proprio qui fa capire che cosa farà da qui in avanti.“Le alleanze, gli assetti, le liste, la scelta tra il sostegno alla linea politica del governatore De Luca o quella di Del Basso De Caro, non possono essere gli unici interessi del gruppo dirigente del partito.
Mi auguro francamente che un rinnovato stile istituzionale si possa immediatamente recuperare nel dibattito tra gli organi del partito locale: innanzitutto si mettano da parte i tentativi di epurazione o i diktat con scadenze orarie, si recuperi il senso della partecipazione”. Ora c’è da attendersi la reazione di De Pierro. Cosa farà? Snellirà i tempi per accogliere Lepore, oppure nicchierà? Alla fine dovrà accogliere l’uno e l’altro e poi giocarsi la partita. Per adesso incamera Lepore ma i tempi si prevedono all’insegna dello stormy weather, altro che cieli sereni.