Francesco De Pierro rompe il suo riserbo e attraverso una nota alquanto decisa replica alla segreteria cittadina del Pd che lo aveva sollecitato ad attivarsi per rendere effettivo l’ingresso di Luca Paglia nei ranghi del gruppo consiliare. De Pierro attacca frontalmente l’esecutivo cittadino del suo partito con il quale, ormai, il rapporto è logoro così come è da considerare in frantumi la dialettica interna che vede l’Asse De Pierro Del Vecchio spostato sulle frequenze d’onda del sindaco Mastella in opposizione al decarianesimo piddino. Il capogruppo democratico non ci sta a sottostare al diktat che gli è piovuto addosso dal suo partito e contrattacca. “Gli amici della Segreteria cittadina e non solo, da qualche giorno, in spregio a qualsiasi regola di corretto vivere civile all’interno della nostra formazione politica e, per giunta, in clamorosa violazione dello stesso Regolamento consiliare del comune di Benevento, stanno forzando la mano per accelerare l’adesione al gruppo consiliare del PD dell’amico consigliere Luca Paglia. Nelle ultime ore pur di raggiungere tale obiettivo, alcuni alti dirigenti del PD cittadino e Provinciale sono giunti persino al ridicolo di diffidare lo scrivente a convocare il Gruppo entro e non oltre il termine di 48 ore, adoperando grottescamente un linguaggio più aduso ad un’ingiunzione dinanzi ad un Tribunale. Se pensano di intimorire qualcuno perdono solo tempo, il PD è patrimonio di tutti anche di chi la pensa diversamente. L’ingresso nel gruppo consiliare dell’amico Paglia, a sei mesi dalla conclusione della sindacatura, andava previamente preparata e dibattuta all’interno del Gruppo e della Segreteria cittadina, quanto meno per comprenderne la progettualità politica di una tale adesione; in caso contrario, si offre l’impressione che anche il PD si presterebbe a favorire i continui cambiamenti di casacca per finalità non sempre intellegibili, che non poco hanno caratterizzato questa consiliatura. Ho anche chiesto al Segretario cittadino se il consigliere Paglia avesse richiesto l’iscrizione al Partito, non ricevendo sino ad ora alcuna risposta. La serietà degli intenti questo imporrebbe”. De Pierro, poi, si concentra sulla questione della commissione Mobilità. Qui denuncia l’assoluta intransigenza del suo partito nel comunicargli le intenzioni di appoggiare la candidatura di Annamaria Mollica alla presidenza. Attacca, nel profluvio di accuse, anche la consigliera decariana Fioretti che “inaudita altera parte” ha deciso per tutti. “Voglio stigmatizzare il fatto che senza alcun previo accordo con gli altri colleghi del Gruppo, un componente, in perfetta solitudine decisionale, cionondimeno spendendo il “peso” di tutti e quattro i consiglieri del PD, ha votato per la presidenza della Commissione accodandosi ad un insieme di consiglieri notoriamente appartenenti allo schieramento di centro-destra e di lì intorno, chiaramente fatta salva la persona della neo-eletta Mollica. L’accaduto mi ha lasciato alquanto perplesso, poiché, senza discutere sull’opportunità di sottrarre nottetempo una poltrona alla maggioranza, tuttavia, mi sarei aspettato che la Segreteria cittadina, e non solo essa, fosse alacremente intervenuta per sconfessare, con piglio severo e corrucciato, un connubio così innaturale consumato con esponenti che saranno questi sì nostri acerrimi avversari alle imminenti elezioni amministrative, e ciò considerata la purezza solitaria praticata dai nostri che qui nel Sannio abiurano finanche alleati con i quali poi in Consiglio Regionale siedono nel medesimo scranno e votano compatti identici provvedimenti. Misteri della Fede alla cui soluzione dovremmo rivolgerci speranzosamente all On.le Mortaruolo per avere qualche lume di conoscenza. Questo è il tema politico sul tappeto che con responsabilità dobbiamo dibattere, ovviamente dando per benvenuti tutti coloro i quali vogliono responsabilmente e lealmente sposare il programma del PD”.