Il niet di De Caro a De Luca circa la estendibilità anche nel Sannio del metodo deluchiano per le regionali. L’uomo forte del PD sannita ha spiegato le ragioni al Governatore adducendo la contrarietà di tutto il partito sannita, circoli compresi, alla grande ammucchiata a sostegno del sindaco uscente. Per De Luca le alleanze regionali rappresentano la pietra angolare del sistema e lo ha ribadito ieri nella riunione a distanza con le componenti della sua maggioranza. La fase è di stallo e potrebbe chiudere qui ogni ipotesi di dialogo ma anche interlocutoria e a questo punto è lecito pensare ad eventuali altri incontri magari su basi diverse. Per Luigi Barone la situazione è definita
Quello che è certo è che il PD sannita rischia l’emarginazione dal contesto regionale, nel caso di contrapposizione con Santa Brigida, ma può però contare sui parametri nazionali attorno ai quali si articola la posizione della Pentarchia. Rebus sic stantibus si profila all’orizzonte un non ben precisato fronte antimastelliano che potrebbe andare da destra a sinistra passando per il civismo e dai connotati tutti ancora da definire; magari senza simboli di partito ma questa è faccenda tutta da elaborare. Dalla parte opposta le liste da contrapporre potrebbero essere addirittura dieci e l’impronta di De Luca. Certo sarebbe per il PD sannita una prova delicata. Il rischio è quello della spaccatura e Mastella in questo è assai sagace. La triade De Pierro, Del Vecchio, Lepore avrebbe in se i connotati di una possibile scalata al partito per la quale però occorrerebbero i numeri e li li attende De Caro per una sfida nella sfida, magari in vista del Congresso della prossima estate o anche prima, visto che potrebbe aprirsi la bagarre della candidatura a sindaco e le primarie farebbero giustizia di molte cose.