Gino Abbate membro della Commissione Sanità della Regione Campania. Il medico aveva fatto pressione per poter contare davvero nell’ambito del suo settore professionale e messo Mastella nelle condizioni di dover mediare con De Luca arrivando anche a minacciare di abbandonare il gruppo di Noi Campani. Mastella conosce bene Abbate ma sa bene anche che la sanità è feudo del clan De Luca perchè i danè, ultimamente, provengono tutti da quel versante e di certo il controllo dei cordoni della borsa non potevano essere lasciati in altre mani che non quelle della ristretta cerchia deluchiana. Abbate questo lo sa e lo sa anche il sindaco e allora che fa? Dirotta l’attenzione sull’ambiente su cui nutre quualche velleità vera di presenza apicale negli organigrammi. Il neoconsigliere si è scagliato sin da subito contro l’ipotesi del biodigestore ed è tornato ad attaccare l’assessore Morcone, che prima di assumere la carica era presidente dell’azienda costruttrice del biodigestore nell’area di Ponte Valentino. Abbate è personaggio fumantino. Nel breve lasso di tempo della sua elezione non ha perso tempo per attaccare sia Volpe che Ferrante con i quali però ha subito ridotto il gap proponendo una cabina di regia permanente sulla controversa questione sanitaria
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