“Sono giorni che inseguo una serie di pareri contrastanti, e ogni volta “sento” che tutti hanno ragione. Si passa da idee sul virus, (con lotta tra i virologi) a confronti tra i dati di marzo e quelli di ottobre (con grande maestria di esperti di statistica), a discussioni sulla contagiosità su un bus, su un treno o su un pacco di pasta, a discussioni sui tamponi pubblici e privati.
E rileggevo due miei articoli mandati su qualche quotidiano locale di Benevento scritto da me credo nel 2001 o poco dopo. Erano inerenti i trasporti pubblici locali, e la misurazione del livello di vita a Benevento.
E ho ritrovato cose che dopo 20 anni non sono state fatte, né discusse.
Per questo oggi la Campania e Benevento in particolare non sono Milano e Bergamo (dove stamattina mio marito lavora e le scuole sono aperte).
1) Negli ultimi 30 anni i trasporti in Campania, ed ancora oggi, sono solo investimenti enormi in attività edilizie ed impiantistiche, di lungo e lunghissimo periodo (tipo stazione AV di Afragola e la linea Napoli-Bari) senza alcun investimento serio in gestione di breve periodo. La Regione dal 1992 ha creato una serie di società, ma non è stata in grado di investire, ad esempio, su un segnalamento che ancora oggi sulla Valle Caudina è telefonico, con immissione a Cancello. Ovviamente i 50 dirigenti EAV (che subentrò alla vecchia concessione del Ministero) nei tempi d’oro avevano altre preoccupazioni, che facilitare gli studenti e lavoratori beneventani ad arrivare a Napoli. Certo è che in Lombardia i treni ed il segnalamento sui trenini delle Ferrovie Nord li hanno fatti, ed ora che i contagi sono sotto controllo, vanno a scuola;
2) Negli ultimi 30 anni la sanità in Campania ha prodotto, (stima del 2016 della corte dei conti) circa 553 Primari “inutili”. Purtroppo non ha prodotto altrettanti posti letto. Per questo oggi la Lombardia può tornare a lavorare e a scuola, noi no, dobbiamo stare chiusi a casa, con i primari che non ci servono.
3) Negli ultimi 30 anni la Lombardia e l’Emilia Romagna hanno investito all’anno dai 300 ai 500 milioni per Regione come Fondo Nazionale per le non autosufficienze. Pagati attraverso le addizionali Regionali. Io non so che fine facciano i soldi delle addizionali regionali in Campania, (se mai qualcuno paga le tasse) ma immagino che la povera Fortini non abbia a disposizione che 4 spicci, quindi mentre in Lombardia i bambini ed adulti disabili stanno a casa con assistenti ed educatori, magari pagati con assegni di cura di 1200 euro mese alla famiglia, o 25000 euro annui come in Friuli, De Luca non può che mandarli a scuola, dove esiste una insegnante di sostegno pagata con lo stipendio dal Miur.
4) Negli ultimi 30 anni in Lombardia e in Emilia Romagna hanno creato attività sociali pagati sempre con le tasse regionali per tutti gli operatori privati. Qui le nostre cooperative vivacchiano con gli assegni mensili dati ai soli dipendenti pubblici (INPS PREMIUM CARE) per familiari non autosufficienti. Quindi un privato che paga i contributi allo Stato a Benevento è “doppiamente” cornuto. Ha un ISEE che non gli dà diritto ai 4 spiccioli di Fortini, né al lavoro delle cooperative che l’INPS si finanzia con i contributi delle tasse pagate.
Sinceramente non serve leggere un premio Nobel quale Herbert Simon per capire che il COVID ha solo evidenziato lo sperpero inutile e non recuperabile. Io speriamo che me la cavo.” Così si esprime Claudia Nicchiniello, delegata a mobilità, disabilità e autismo di Centro Democratico (Benevento) in merito agli ultimi accadimenti.