La notizia delle dimissioni di Picucci obbligatoriamente aprono alla riflessione politica su ciò che accadrà nelle prossime ore. Che sia Gesesa, promessa a parecchi da Mastella, o che sia di natura squisitamente strategica la defezione dei Moderati appare quasi irreversibile. Toccherà a Mastella capire come potrà, se vorrà, evitare l’apertura della crisi. Sono 4 i consiglieri che lo abbandonerebbero e questo pone l’urgenza di risolvere il buco che si è aperto. Di primo achito la mente va al Patto Civico, un vero e proprio festival dello sliding doors, e non ce ne vogliano Sguera e Scarinzi, gli unici che insieme a qualche cane sciolto potrebbero garantire i numeri al sindaco ma anche quei numeri hanno un prezzo. Oppure Mastella proseguirà navigando a vista per quei tre, massimo quattro consigli che dovrebbero celebrarsi prima del rompete le righe raccattando qua e la i numeri utili per la bisogna? Ci sono alcuni provvedimenti che gli stanno a cuore, Puc su tutto, poi l’eventualità di una fine anticipata della consiliatura potrebbe anche essere caldeggiata dal sindaco; che non dimetichiamocelo si era già dimesso, prima del covid, per poi revocare tutto. Ora, messe a posto alcune caselle ancora scoperte potrebbe anche rompere gli indugi e decidere di avviare una lunga campagna elettorale anche senza Palazzo Mosti ma forte delle entrature che ora vanta a Napoli. Mastella è in auge come non mai e allora gli arraffa arraffa, i succhiaruote e affini, considerazione che non lo ha mai abbandonato in questi mesi, saranno serviti a dovere visto che è lui il Doge e gli altri asini nraglianti.