L’invito del vicesegretario del PD Giovanni Cacciano ad abbassare i toni e riportare nell’alveo degli organismi di partito le divergenze sensibili tra “pentarchia” piddina e l’Asse Del Vecchio-De Pierro. Fortissimi i boatos provocati dall’affondo di Antonella Pepe, coordinatrice della pentarchia, e Francesco De Pierro un crescendo rossiniano di invettive intervallato dalla intervista a noi rilasciata dallo stesso De Pierro che ha riportato la polemica nel solco della urbanità politica che era mancata nelle fase precedenti. Giovanni Cacciano, da vicesegretario del partito, fa da pompiere, forse, e chiama tutti al senso di responsabilità. “Abbassare i toni e ricondurre il dibattito negli Organismi di partito”, dice Cacciano, ricordarsi che il partito, solo pochi giorni fa è stato gratificato dagli elettori Sanniti con il primato assoluto di consensi nella nostra Provincia”. Cacciano, tuttavia, individua nella glasnost incentrata attorno alla opposizione “ideale, sociale e politica” all’amministrazione Mastella la pietra angolare del nuovo corso, un impegno, dice, assunto in modo semplice, trasparente ed inequivoco. “Il Partito Democratico, prosegue, è il cardine e il promotore della costituenda «alternativa programmatica e di governo». Quell’alternativa che lo stesso Presidente, Insogna, e il capogruppo consiliare di Benevento, De Pierro, si sono solennemente impegnati a perseguire solo qualche mese orsono all’interno del deliberato della Direzione Provinciale del 2 marzo che racchiude in se i crismi, sostiene Cacciano, dell’antagonismo a Mastella “un campo largo in grado di coinvolgere tutti i partiti, i movimenti e le associazioni che non si riconoscono nelle esperienze di governo cittadino e provinciale che stanno per chiudersi».
Il vicesegretario da un lato chiama tutti al senso di responsabilità e di moderazione ma dall’altro lancia alla corrente di De Pierro e Del Vecchio il messaggio che ormai riecheggia da giorni: chiarezza sulla alterità a Mastella. De Pierro non commenta la proposta della vicesegreteria anche se la risposta era già arrivata ieri l’altro, rilasciata dallo stesso De Pierro alla nostra emittente . “E’ la federazione sannita che deve agire con chiarezza e farci capire come vorrà comportarsi dinanzi alla linea che molto probabilmente il PD regionale vorrà darsi visto che si voterà a Napoli a Caserta e a Salerno, oltre che a Benevento, se a Santa Brigida si vorrà perseguire il modello deluchiano valido per le regionali”. Insomma l’opera di disgelo del compagno Cacciano rischia di esacerbare ancora di più gli animi perchè in sostanza si torna a chiedere all’Asse l’atto di proscrizione nei confronti di Mastella, cosa al momento difficile da ottenere. D’altra parte però il cannibalismo di Mastella preoccupa e parecchio e la sua riproposizione alla guida della città, di certo, non rassicura chi avrebbe coltivato velleità di successione e tra questi figura anche De Pierro. E allora ecco che prende corpo l’ipotesi che si possa costruire dentro il PD uno spazio vitale che possa definire finalmente l’opportunità per De Pierro di scalare le posizioni per una chance di sindacatura, non con Mastella ma contro, un rovesciamento del tavolo a suon di consensi, consensi che l’Asse ha dimostrato, comunque, di vantare e di poter mettere in campo. Tutto questo ha un nome ed un cognome: primarie. In definitiva una misurazione di forza tutta interna al partito, tra la nuova elite di ispirazione decariana e la corrente più marcatamente di sinistra del partito più De Pierro. Chi vivrà vedrà.