I lunghi coltelli che volteggiano nell’aere del PD. Una resa dei conti in un partito che ora deve comprendere quale ruolo abbia la propria presenza sulla scena politica cittadina e provinciale. Il Nume Tutelare De Caro si è persuaso che una classe dirigente sia arrivata al capolinea ed una nuova sia in procinto di prenderne il posto. La “pentarchia” è frutto di questa persuasione perchè sono 5 i “traghettatori” del partito, la Pepe, De Lorenzo, Cacciano, Mortaruolo e quel Fausto Pepe che negli ultimi tempi è tornato assai attivo, hanno il compito di accompagnare non tanto Valentino quanto il partito in se verso quello che dovrà essere il congresso della nuova elite che governerà il PD sannita. Un partito che dovrà scuotersi dall’apatia in cui è precipitato negli ultimi anni, volente o nolente, una apatia che ha finito per condizionare anche le velleità del gruppo consiliare, ora su posizioni “diverse” da quello che è l’incardinamento della Federazione.
Che si traduce nell’affermazione della linea antagonista al governo Mastella mentre l’asse De Pierro Del Vecchio è orientato verso il negoziato e sosatanzialmente il dialogo col Ceppalonico. Ceppalonico che autoricandidandosi depotenzia l’attività dell’Asse con De Pierro oggettivamente in mezzo al guado, tanto che nella sua durissima reprimenda all’attacco terribile di Antonella Pepe di domenica scorsa non ha mai toccato la questione sostanziale: con Mastella o contro Mastella? Diplomatico uno dei pentarchi Giovanni De Lorenzo che conferma l’orientamento del partito contra Mastellam