Il terremoto politico goto rischia seriamente di accelerare i preocessi di cambiamento interni al PD decariano. Un partito privo del suo nume tutelare, del suo capo carismatico, non è ipotizzabile. Ipotizzabile è invece un cambio di classe dirigente posto che la vecchia, come pare, sia al canto del cigno. E allora via Carmine Valentino, travolto dall’onda lunga della crisi “notarile”, e dentro forse Cacciano, il vice designato naturale, espressione sempre decariana ma elemento di novità da proporre al prossimo congresso. Valentino segretario uscente e non più candidato al prossimo congresso così come spiega lo stesso Cacciano che però non esclude che l’ex sindaco santagatese possa arrivare al congresso l’anno prossimo evitando le dimissioni.
Cacciano a volo d’angelo sulle elezioni regionali. Caustica la sua disamina sulle liste civiche.
Dulcis in fundo le prossime amministrative. Su questo tema si parrà la nobilitate del PD ma Cacciano sposa la linea del tandem Mortaruolo-Pepe e del partito di contrasto a Mastella
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