In relazione all’immediata sospensione dell’utilizzo ai fini potabili dell’acqua distribuita da Gesesa in una parte del Rione Libertà ordinata dal sindaco Mastella è intervenuto il consigliere Italo Di Dio ha protocollato un’interrogazione urgente al sindaco Mastella. “Ritengo sia opportuno e doveroso – spiega Di Dio – informare i cittadini in merito alle motivazioni da cui è scaturito tale provvedimento. Per quale tipo di contaminazione si è proceduto ad interdire l’utilizzo dell’acqua potabile? Come mai il sindaco non ne fa menzione nell’ordinanza? Da quanto tempo l’ente era a conoscenza della presenza di questo batterio? Come si è provveduto a comunicare ai cittadini la non potabilità dell’acqua ? Che effetti può avere il contaminante anche su altre zone della città ? Sono solo alcune delle domande contenute nell’interrogazione consiliare protocollata stamane e dalla quale attendo una risposta urgente dal primo cittadino in Consiglio Comunale”. “Premesso che – scrive Italo Di Dio – in data 18/09/2020 il Sindaco emetteva l’ordinanza prot. 89835/2020, con la quale ordinava l’immediata sospensione dell’utilizzo ai fini potabili dell’acqua distribuita dalla GESESA Spa rientrante nella zona Rione Libertà lato destro di Via Napoli percorso in direzione da Ponte Sabato a Via Piccinato”. “Che tale provvedimento – aggiunge il consigliere comunale – ordinava alla GESESA Spa l’immediato intervento di ripristino della potabilità e la comunicazione con ogni mezzo agli utilizzatori della predetta zona; che successivamente lo stesso Sindaco attraverso un video dichiarava che l’acqua somministrata nella zona come sopra descritta, conteneva tracce del batterio “pseudomonas aeruginosa” come comunicato dalla stessa GESESA”. Pertanto, Di Dio chiede di sapere “se corrisponde al vero che l’Arpac in data 15/09/2020 aveva già segnalato la non potabilità dell’acqua in riferimento alla zona interessata, se corrisponde al vero che l’Asl in data 17/09/2020 aveva ordinato al Comune di Benevento e alla GESESA Spa l’immediata sospensione dell’erogazione idrica nella zona interessata”. E ancora il consigliere chiede “come mai l’ordinanza è stata emessa solo nella giornata del 18/09/2020 nonostante le raccomandazioni degli enti preposti e per quale motivo la stessa ordinanza non prevede la sospensione dell’erogazione dell’acqua ma soltanto il divieto di utilizzo ai fini potabili; quali sono i contaminanti rinvenuti nell’acqua somministrata nelle zone di riferimento e quali danni possono arrecare alla salute dei cittadini, per effetto della loro azione batterica; se e in che misura sono stati superati i limiti di legge in relazione ai parametri microbiologici previsti dalla normativa vigente per i contaminanti rilevati; “quali sono state le azioni messe in campo dal Comune e dalla GESESA Spa per avvisare i cittadini sulla presenza dei contaminanti nell’acqua somministrata e per scongiurare il rischio di un utilizzo per consumo umano di acqua non potabile; come mai non sono stati utilizzati gli strumenti a disposizione del Comune come il call center o gli “autoveicoli con megafono” che invece più volte sono stati utilizzati anche per finalità non strettamente emergenziali; quali sono state le misure adottate dalla GESESA Spa per garantire la somministrazione di acqua potabile sostitutiva ai cittadini residenti nelle zone interessate, con particolare riferimento ad anziani e disabili”. Ed infine “Quale effetto può avere la diffusione del contaminante anche in altre zone della città?”.