breaking news

Benevento| La stampa? In fondo a destra

Benevento| La stampa? In fondo a destra

14 Settembre 2020 | by Enzo Colarusso
Benevento| La stampa? In fondo a destra
Politica
0

L’ultimo Consiglio comunale si è contraddistinto per le nuove disposizioni anticovid che il provvido sindaco Mastella ha imposto per quanto attiene consiglieri e stampa. Ma se per i primi gli spazi sono rimasti sostanzialmente gli stessi, anzi, sono diventati più larghi, non così si può dire per la stampa relegata oltre “l’iconostasi”, nelle angustie delle retrovie della sala consiliare. Ora, assodato che la nostra categoria meriti assai poco e si copra quasi sempre di poca gloria, non è che questo autorizzi chicchessia, sia pure ispirato a principi superiori, a mortificarla ulteriormente. L’Amministrazione in carica non ha particolare inclinazione per i giornalisti, o per taluni giornalisti. Essa ne dispone a piacimento, quando è il caso, ma sostanzialmente non li ama e li evita quanto più può, fatte le sempre dovute eccezioni è chiaro. Il sindaco non tollera che la stampa possa piombargli addosso all’improvviso, spesso nega il diritto di cronaca che dovrebbe essere sancito dalla Costituzione, tranne poi ricordarsi di essere stato giornalista lui stesso e per tre anni attivo alla Rai di Napoli e glissiamo sugli effetti che si rifletterono sui suoi colleghi del tempo, eravamo nel 73. Insomma dovrebbe comprendere le esigenze della “sua” categoria ma prevale, invece, l’indole politica più che quella giornalistica. E così decide di cambiare in corso d’opera, cosa lecitissima quanto opportuna, ma lo fa “inaudita altera parte” nel senso che non dispone preventivamente con la locale Associazione della stampa gli spazi più appropriati affinchè il povero cronista possa svolgere bene il suo lavoro; collocarlo nel camminamento, a latere della porta d’ingresso, e a ridosso degli uffici di piano non è stata una scelta felice. Va da se che non esiste un’Associazione della Stampa nella nostra città o se c’è è impegnata su altri fronti, e non ce ne voglia l’amico Fuccio, e va da se anche che eravamo in quattro testate, due siti web, il Sannio e noi di Lab, e senza troppe attrezzature, ma in presenza di altre tv ed altre web tv, ebbè, ci saremmo inevitabilmente pestati i calli reciprocamente invocando la virtù divina. Inaccettabile, poi, l’atteggiamento nei confronti del collega Pietronigro che con il suo pc cercava, disperato, una presa di corrente per lavorare. Occhiuti e fin troppo zelanti burocrati gli hanno contestato il piccolo spazio che si era ricavato dietro ad un tavolo che era già li adducendo risibili questioni di accesso all’aula verso la quale, incredibile visu, era stato ricavato anche uno spazio di uscita…dal quale non usciva nessuno. Il direttore di Gazzetta, sdegnato e giustamente, ha abbandonato l’aula non potendo esercitare, nella maniera migliore, il suo sacrosanto diritto ad informare. O mutos deloi oti: questa amministrazione, tanto attenta al problema sanitario a Palazzo Mosti, è la stessa che era pronta ad autorizzare, non più tardi di una decina di giorni fa, due concerti rappers che solo il buon senso è riuscito ad evitare. C’è da augurarsi che per il futuro si concerti il da farsi ma non vi si ripone troppa speranza.
Post scriptum. Avremmo dovuto seguire Alfredo Pietronigro e non lo abbiamo fatto. Io gli chiedo scusa.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *