Salvini arriva e, come prevedibile, genera un vesapio di polemiche che finisce per coinvolgere la politica e pure il mondo del calcio. Andiamo per ordine. Tralasciando il malcostume che ormai dilaga delle visite presso privati di personaggi del mondo delle istituzioni e della politica, cui non smetteremo mai di deprecarne l’ormai insana abitudine, Salvini, bontà sua e di chi gli ha organizzato il pomeriggio sannita, è stato anche a Benevento dinanzi il comitato elettorale del Carroccio, oibò, per una rapida apparizione in via Traiano. Ivi, una discreta rappresentanza di militanti di Potere al Popolo lo ha accolto con i soliti slogan cui il segretario ha replicato col solito e un po trito pragmatismo lumbard farcito anche di polemica politica nei confronti della gestione De Luca della Regione.
Il leader del Carroccio, sostenuto da un altrettanto disctreto numero di simpatizzanti, ha anche avuto “l’ardire”, di indossare la maglia giallorossa del Benevento, lui viscerale tifoso milanista della Sud di San Siro, e questo ha inviperito i tifosi della Strega che dalla bancarella social hanno intasato gli spazi con commenti spesso irripetibili. Ma Salvini è anche provocazione e le sue puntate al Mojito lo stanno a dimostrare, e sa gestire molto bene la reazione di chi lo contesta. Anzi se ne alimenta.