Il candidato consigliere regionale Domenico Matera – schierato tra le fila di Fratelli di Italia – interviene rispetto alle ultime evoluzioni che hanno riguardato il Cda dell’Asi Benevento.
“Nascenzio Iannace – spiega l’anche sindaco di Bucciano – è stato revocato dal ruolo di consigliere che rivestiva in seno al CdA Asi, organo presieduto dal mastelliano Luigi Barone, guarda caso a pochi giorni dalla nomina dello stesso Iannace quale Coordinatore di Forza Italia. La scure mastelliana si è, pertanto, abbattuta per punire scelte politiche che sono differenti rispetto a quelle di regime.
O con me o contro di me, in sostanza, il credo del sovrano di Ceppaloni.
E badino bene quelli che lui ritiene essere sudditi: se si dissente dal verbo imperiale, si farà la fine del Iannace. Epurato, tagliato, decapitato. E’ il trionfo della pretesa di asservimento, senza concessione di diritto di riflessione e di pensiero. Punire Iannace per avvertire tutti: guai solo ad immaginare di poter avere autodeterminazione intellettuale. Ribadisco la mia vicinanza a Iannace – insiste Matera – persona capace, amministratore attento. Ora, però, diffidiamo da altre nomine in luogo del “revocato” Iannace: non vorremmo che qualche malpensante possa accostare una eventuale neo-designazione nel Cda Asi all’imminente momento elettorale…
Al di la della pochezza morale di questa revoca – incalza Matera – vi è anche un aspetto formale da non trascurare. Iannace fu nominato, infatti, nel Consiglio in questione in quota Comune di Benevento. Ora, quindi, viene revocato su basi “giuridiche” che sono nulle: l’articolo 9 del Regolamento Consiglio comunale di Benevento – approvato con delibera 7/2020 – che disciplina la nomina e la revoca di rappresentanti del Comune presso Enti ed Istituzioni vari, non contempla la diversità di pensiero politico tra le casistiche di revoca. Nè invochino Mastella o Barone il <<venir meno del rapporto fiduciario>>. Perchè questa fattispecie non ingloba affatto la diversa appartenenza partitica. O, forse – incalza Matera – tal punto “Lesa maestà politica” risulta inserito nelle Dodici Tavole mastelliane. Paradossale, poi, che Mastella invochi principi di coerenza. Lo stesso afferma, infatti, di essersi aspettato le dimissioni di Iannace per le diverse scelte intraprese rispetto a chi (lui) lo aveva nominato nel Cda Asi. Mastella che predica coerenza è il trionfo dell’assurdo: lui e la coniuge, eletti grazie ai voti del centrodestra rispettivamente a sindaco di Benevento ed al Senato ed ora transitati nel centrosinistra, non paiono aver posto in essere alcuna dimissione. Vale per gli altri, per me no. Auspichiamo, e qui concludiamo, che tante professionalità, uomini e donne di sicuro valore, abbiano uno scatto di dignità e taglino i fili che li legano al burattinaio”